Le capacità di negoziatore del comandante della Stazione carabinieri di Bronte, il maresciallo maggiore Giuseppe Cunsolo e il decisionismo del direttore della Ferrovia Circumetnea, ing. Salvatore Fiore, mettono una pezza a una situazione incredibile che ieri mattina ha rischiato di trasformarsi in tragedia. Un impiegato di banca di 44 anni è salito sul tetto della terrazza al secondo piano della sua abitazione, in via Etna 87, e ha minacciato di lanciarsi nel vuoto. Il perché di questo gesto eclatante ha quasi dell’incredibile. L’uomo, insieme alla moglie e due figli fino al 18 marzo del 2018 ha vissuto nella sua abitazione che confina con l’area ferroviaria della Stazione della Circumetnea. Poi un’impresa privata, per conto della Fce, ha sistemato vicino all’abitazione una cisterna che però perdendo gasolio ha contaminato il terreno. Dopo qualche giorno in casa dell’impiegato ha cominciato a sentirsi un odore nauseabondo che ha provocato malori alla moglie. Le verifiche dell’Arpa hanno stabilito che in quella casa non era più possibile abitare. Costretta a fare le valige, la famiglia con due figli piccoli, per circa 3 mesi è andata ad abitare da familiari, poi l’impresa che ha posto la cisterna si è impegnata a sostenere il costo dell’affitto di un appartamento fino a qualche settimana fa, quando ha smesso di pagare la retta.
Per la famiglia un cambiamento di casa e un nuovo affitto. A questo punto l’uomo privato della sua casa ha deciso di manifestare in modo eclatante. Ieri mattina è salito sul tetto della terrazza e ha minacciato di gettarsi se la situazione non si fosse risolta. Sul posto sono arrivati il comandante Cunsolo con i carabinieri, l’ambulanza del 118, il vice sindaco Gaetano Messina e una squadra del vigili del fuoco del Distaccamento di Randazzo al comando del caposquadra Bruno Salanitri. È accorsa anche la moglie dell’uomo e si è tentata una mediazione. La situazione però è apparsa drammatica. Via Etna è stata interdetta al transito dalla polizia municipale e i vigili del fuoco hanno gonfiato un enorme materasso sotto casa. La trattativa è continuata fino a quando il comandante dei carabinieri Cunsolo, approfittando dell’amicizia con il direttore delle Fce, ing. Salvo Fiore, non è riuscito a trovare una soluzione. In pratica la Fce sosterrà tutte le spese per l’affitto di un nuovo appartamento fino a quando non verranno completate le operazioni di bonifica dell’area, per poi rifarsi nei confronti dell’impresa. L’uomo si è fidato della parola del comandante Cunsolo e ha posto fine alla protesta. Adesso tutti sperano che la burocrazia sia più veloce della sua pazienza. Fonte “La Sicilia” del 04-11-2019