Famiglie, artigiani e professionisti che hanno accumulato debiti superiori alle loro possibilità, possono tentare di “ristrutturare” il debito complessivo in proporzione alle proprie condizioni economiche, concordando in Tribunale con i creditori la cifra da pagare. Il creditore non avrà tutta la somma, ma sarà certo di ottenere qualcosa. Lo prevede la legge 3 del 2012, poco conosciuta, ma perfettamente in vigore. Per questo ieri mattina all’interno dell’istituto “Benedetto Radice” si è svolto l’incontro dal titolo “Legge 3 del 2012 – Il sovraindebitamento delle famiglie e delle aziende nel nostro territorio”. Organizzato dall’associazione Resilienza del cittadino in collaborazione con l’associazione Avvocati del circondario di Bronte, dopo i saluti del sindaco Graziano Calanna e dell’avvocato Maria Mirenda, presidente dell’associazione, introdotti dall’avvocato Maria Vitaliti, ha visto relazionare illustri ospiti. «Il Tribunale – ha affermato il dott. Vera Leanza dell’associazione “La Resilienza del Cittadino” – viene fatta una proposta a tutti i creditori di abbattimento del debito. Se il 60% vota favorevolmente, gli altri dovranno adeguarsi».
«E’importante –ha aggiunto il dott. Nicolò Amoroso della Cia – progettare e gestire il credito per evitare il sovra indebitamento. Insomma deve essere sostenibile». E ci sono anche professionisti che gestiscono il sovra indebitamento come il dott. Carlo Cittadino: «Redigiamo un piano che dimostri al giudice il debitore merita di poter usufruire della legge». E se il dott. Antonio Mazzaglia di Confartigianato ha reso noto la sofferenza attuale delle imprese artigiane, l’avvocato Maria Mirenda ha sottolineato come la legge non incentivi il sovra indebitamento perché va sempre dimostratala buona fede del debitore. L.S. Fonte “La Sicilia” del 08-12-2019.