Ambulanze a sirene spiegate e operatori che rischiano la propria incolumità per guadagnare un minuto e accelerare i soccorsi. Perché a volte anche un minuto può fare la differenza tra la vita e la morte. Ma i soccorsi per le vie del paese, tra pedoni o pericoli vari, a Bronte sono resi difficili dalla sosta selvaggia in ospedale, problema di cui abbiamo scritto molte volte, ma che ad oggi rimane irrisolto. Anzi peggiora. L’ultimo episodio è di ieri. L’ambulanza del 118 di Bronte è rimasta bloccata sulla salita dell’ospedale, a causa di diversi mezzi in sosta selvaggia nei pochi spazi rimasti aperti dopo l’inizio dei lavori di rifacimento del pronto soccorso. Una situazione veramente incresciosa. Tra mezzi di lavoro, e auto in sosta sono passati oltre 10 minuti con l’ambulanza ferma con il paziente a bordo, impossibilitata a passare o a sbarellare il povero malcapitato, che per fortuna non era grave. Auto messe nei pochi spazi rimasti, una addirittura con un numero di telefono e una scritta: “Sono la dottoressa… Sono in sala operatoria”. Da quanto appreso, sembra che proprio alcuni dipendenti del nosocomio sono i primi a non rispettare il divieto di accesso lasciando le loro vetture nei pochi spazi presenti e consapevoli che nessuno potrà fare nulla, in quanto da anni non si rinnova la convenzione con il Comune e nemmeno la Polizia municipale può multare le auto in sosta in un area privata.
Tra i primi a scendere nel cortile il direttore del presidio dott. Salvatore Pillera, che si è subito messo alla ricerca dei proprietari dei veicoli. «Appena ieri, ho fatto l’ordine di servizio per ripristinare la sbarra all’ingresso, noi possiamo assicurare la presenza del personale la mattina, ma non possiamo garantire la presenza continua, per questo attendiamo istruzioni e supporto dall’azienda». Azienda che è stata prontamente avvisata, e che ora, insieme alla direzione locale, deve trovare una soluzione definitiva del problema. Bisogna unire le forze con il Comune e la locale direzione del nosocomio per aumentare i controlli ed evitare queste situazioni. Ora è necessario, non si può più rinviare, prima che accada qualcosa di irreparabile. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 22-01-2020.