Certo, i proventi illeciti, derivanti dalla vendita della marijuana, economicamente rendono di più del semplicecommercio di pomodori e fagioli. E’ così una famiglia di Maniace ha deciso di “variegare” le coltivazioni di un terreno, in contrada Cantera, nel Comune di Bronte, piantando, fra gli ortaggi, dei lunghi filari di marijuana. Ovviamente nessuno si è accorto di niente fino a quando l’altezza delle piantine di canapa indiana non è diventata eccessiva. Poi, quando queste hanno superato i fagiolini, sono state notate dai carabinieri della stazione di Bronte, impegnati in un’operazione di controllo del territorio rurale. Così i militari, in borghese, si sono nascosti fra i cespugli per diversi giorni: qualcuno prima o poi sarebbe dovuto arrivare per irrigare le piantine. Difatti, qualcuno è arrivato meravigliando gli stessi carabinieri: due donne di 57 e di 30, assieme ad alcuni bambini, che si sono dedicate alla cura delle piantine. Si trattava di un’intera famiglia, ovvero madre e figlia con i nipotini. Così per loro è scattato l’arresto, così come per l’altro figlio di 27 anni coinvolto nella vicenda. I nipotini, invece, avendo tutti un’età inferiore ai 14 anni, sono stati soltanto segnalati al Tribunale dei minori. Tutti risultano essere braccianti agricoli, compreso il capo famiglia rimasto, però, fuori dell’operazione giudiziaria. Per tutti è scattata l’accusa di coltivazioneillecita di sostanze stupefacenti che, probabilmente, vendevano direttamente sui campi. All’interno dell’abitazione delle donne, i carabinieri, infatti, dopo un’accurata perquisizione, non hanno trovato la classica strumentazione che serve per la lavorazione e la pesatura della canapa indiana. Le indagini, intanto, proseguono per scoprire chi erano i possibili “clienti” della famiglia finita nei guai.
L.S. Fonte la sicilia 09-07-2008