La Cgil accende i riflettori sulla viabilità nel versante nord dell’Etna. In una nota Salvatore Papotto, segretario provinciale della Fillea Cgil e Giovanni Pistorio, segretario generale dello stesso sindacato, denunciano il mancato ammodernamento delle strade, evidenziando come tutto sia fermo anche per la bretella progettata e finanziata per collegare la Ss 284 e la Zona artigianale di Bronte. «Nonostante le continue rassicurazioni e i rimpalli di responsabilità – scrivono i sindacalisti – i lavori che dovrebbero interessare l’ammoderna – mento della rete stradale del versante nord dell’Etna non iniziano. In diverse occasioni –continuano – abbiamo lanciato appelli e sollecitato gli enti e le istituzioni interessati ad intervenire, ma di fatti ne abbiamo visti pochi. Tanti sono invece i disagi che ancora pesano sui tanti automobilisti, senza considerare che sempre più numerosi sono le vittime degli incidenti. Anche per quanto riguarda la strada di collegamento fra la SS.284 e la zona artigianale di Bronte siamo all’anno zero. «Infatti per questo importante anello viario, grazie ai finanziamenti disponibili attraverso il Patto per il Sud erano stati impegnati 13.400.000 euro che addirittura tempo hanno rischiato di essere decurtati – affermano con forza Papotto e Pistorio – Se questi lavori la Regione Sicilia non intende realizzarli lo dica chiaramente ed in tal caso faremmo valere le nostre ragioni mobilitandoci». E la storia della strada di collegamento fra la Ss 284 e la zona artigianale di Bronte è semplice.
Dopo il finanziamento dei 13 milioni di euro era necessario reperire le risorse per la progettazione. Per questo la Regione inizialmente ha pensato di utilizzare parte di questo finanziamento per realizzare altre strade. E ci sono volute 2 audizioni in commissione regionale al Bilancio richieste dal sindaco di Bronte, Graziano Calanna sostenuto dall’on. Anthony Barbagallo, per convincere la Regione a tornare indietro e non definanziare l’opera. «L’ultima audizione il 12 dicembre scorso – afferma il sindaco Graziano Calanna – quando l’assessore Gaetano Armao, attraverso una lettera, ha salvato quei fondi. Allora abbiamo gioito per aver vinto la battaglia. Nei prossimi giorni verificherò a Palermo la definizione dell’iter». Fonte “La Sicilia” del 29-01-2020