Un fondo da 100 milioni, accesso al credito, aumento degli anticipi Pac e cassintegrazione in deroga per i lavoratori agricoli. Sono alcune delle misure previste dal ministro Teresa Bellanova per aiutare agricoltori ed allevatori dagli effetti nefasti del coronavirus. Misure a cui si aggiunge la decisione della Commissione europea di posticipare di un mese, ovvero al 15 giugno, la presentazione delle domande da parte degli aventi diritto per gli aiuti Pac. Interventi utili certo, ma che rischiano di essere vani se la Regione siciliana non accelera e definisce una volta per tutte i controlli per l’assegnazione di quei contributi agli agricoltori ed agli allevatori che vedono le proprie pratiche bloccate da anni. A sostenerlo è il sindaco di Randazzo, Francesco Sgroi, che si rivolge direttamente all’assessore regionale Edy Bandiera, affinché ponga fine all’attesa di migliaia di aziende dovuta “esclusivamente ad errori burocratici del sistema informatico che effettua i controlli sulle pratiche”. «Sui Nebrodi e sull’Etna sono almeno 5000 le aziende che attendono– esordisce il sindaco – aziende le cui domande di compensazione al reddito sono bloccate perché il sistema creato per i controlli individua qualche banale anomalia. Intendiamoci, non parliamo di anomalie che potrebbero far ipotizzare alle famose truffe all’Agea di cui tanto hanno parlato i giornali, ma di piccole questioni che mandano in tilt il sistema, bloccando tutti i contributi.
Faccio un esempio. Per chi percepisce compensazione al reddito per superficie aziendale, basta che sia stata effettuata una variazione catastale o un frazionamento di particella di un terreno non riscontrato nel contratto di affitto, che il sistema informatico blocca tutto. E siccome poi per le verifiche ci vuole tempo e personale, le pratiche rimangono bloccate per anni. Eppure si tratta di soldi dei siciliani. Che senso ha anticiparne l’erogazione o posticipare le domande dei Pac, se poi per una sciocchezza i fondi non vengono percepiti? Che questi soldi vengano liberati, pensando non solo a questa emergenza, ma a quella altrettanto grave che è alle porte, ovvero la siccità». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 18-03-2020