In questi giorni di emergenza sanitaria, in cui proprio i presidi ospedalieri e il relativo personale sono messi a dura prova dal dilagare del coronavirus, una buona notizia giunge anche per un ospedale piccolo, e di periferia come quello di Bronte. Infatti, una cospicua donazione arriva direttamente da New York, e precisamente da Joseph Ficalora, presidente della New York Community Bancorp, uno dei gruppi bancari più grandi degli Stati Uniti e insignito del titolo di commendatore in Italia. Singolare la storia che ha portato a questa donazione. Joseph, per gli amici Joe, 73enne italoamericano, è un grande amico di Tony Di Piazza, attuale vicepresidente del Palermo Calcio e originario di San Giuseppe Jato, in cui torna spesso, ma residente a New York. Tony, grazie ad una fondazione, aiuta spesso chi ha bisogno e anche in Italia ha dato cospicue donazioni. Tempo fa, durante un viaggio in Italia, i due scoprono che Joe ha origini siciliani, e grazie a pochi indizi, tra cui il pistacchio e un cognome, Venia, riescono a risalire al paese di origine di Joe, che risulta essere Bronte.
Infatti, i suoi nonni materni, Sanfilippo il nonno e Venia la nonna, erano proprio partiti da Bronte, ai primi del ‘900 per cercare fortuna in America. Così Tony e Joe, lo scorso agosto, sono venuti a Bronte a trovare i loro parenti. Grazie a delle ricerche, Joe ha potuto abbracciare le cugine Venia, ed è stato ricevuto dal sindaco Graziano Calanna. Ora, in piena emergenza, il gesto d’amore per il suo paese di origine. Sempre in collaborazione col suo fraterno amico Tony Di Piazza, ha deciso di donare 50.000 dollari al locale ospedale. Circa 45.000 euro che serviranno per i servizi di emergenza. Ficalora, ha già inviato una mail ufficiale all’Asp, e attende di sapere come poter spendere questa cifra.
«Con questi soldi, spiega il dott. Massimo Camuto, contattato dal banchiere – contiamo di acquistare due ventilatori polmonari, necessari per emergenze legate al coronavirus, un ecografo portatile ed un apparecchio per l’emogasanalizzatore, tutti elettromedicali che al momento mancano e che serviranno alla collettività, e che consentono di fare esami molto particolari in pochissimo tempo, e che resteranno nel nuovo pronto soccorso». «Sono doppiamente contento – dichiara Biagio Venia presidente del Comitato, sia per la donazione, sia perché è stata fatta da un mio lontano parente». LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 29-03-2020