Scatta l’allarme carenza di anestesisti nell’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte. Al momento in servizio vi sono 6 medici anestesisti, ma presto potrebbero rimanere in 4 compromettendo la funzionalità del servizio. A sollevare il problema è il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, che, nonostante l’attenzione in questo momento sia rivolta al contrasto contro la diffusione del coronavirus, non perde di vista la qualità dei servizi resi dall’ospedale. «Già 6 anestesisti a stento riescono a coprire tutti i turni – spiega Calanna – adesso è noto che di questi 2, per motivi diversi, dovranno assentarsi per un lungo periodo. Se non dovessero essere sostituiti, non sarà possibile realizzare a pieno la “Guardia attiva” e ne risentiranno servizi importanti come per esempio il Punto nascite». Per questo motivo, ieri di buon mattino il sindaco Calanna si è recato in ospedale per incontrare il direttore Salvatore Pillera. Poi, il primo cittadino ha telefonato al direttore generale dell’Asp, Maurizio Lanza. «E il direttore Lanza – spiega Calanna – mi ha assicurato che avrebbe immediatamente posto attenzione al caso. Conoscendo la sua correttezza e il suo dinamismo, confido in una soluzione. Con l’Asp, infatti, abbiamo sempre ritenuto che l’ospedale di Bronte non debba essere penalizzato, anche per non vanificare il grande ed encomiabile lavoro che ogni giorno svolgono i medici e il personale paramedico e sanitario che, in numero risicato, da noi operano sempre in emergenza. Rimaniamo vigili – continua – e ringrazio i sindaci del comprensorio che costituiscono insieme a me l’Osservatorio a tutela dei diritti dei cittadini. L’obiettivo è far sì che nessun servizio dell’ospedale sia messo in condizione di non operare. La diminuzione degli standard, infatti, si riflette sui numeri, che sono quelli che poi determinano le soppressioni».
E oggi l’ospedale di Bronte vanta una Unità operativa complessa di Medicina generale e quelle dipartimentali di Ortopedia, Ostetricia e Ginecologia, Neonatologia, Psichiatria, Chirurgia e Pediatria. C’è poi la Lungodegenza, l’Anestesia, il Pronto soccorso, la Patologia clinica e la Radiologia. «Il minimo per un territorio così vasto – conclude Calanna – l’ospedale di Bronte va potenziato e non permetteremo a nessuno di creare condizioni per possibili soppressioni». Fonte “La Sicilia” del 15-04-2020