Bronte. Il giudice: «La Provincia è partner attivo dell’Ato e quindi deve pagare annualmente la propria quota»
La Provincia di Catania è, come i Comuni, partner attivo della società Ato Joniambiente, e come tale deve pagare annualmente la propria quota”. E in sintesi la sentenza del giudice della quarta sezione civile del Tribunale di Catania, dott Antonio Fichera, che ha ritenuto non solo ammissibile, ma anche esecutivo, il decreto ingiuntivo che il presidentedella Joniambiente, dott. Mario Zappia, ha presentato all’Ente di via Nuovaluce di Tremestieri Etneo, chiedendo la bella somma di un milione e 600 mila euro solo per la quota del 2006. “Sono i soldi – spiega il presidente Zappia – che la Provincia ci deve per il nostro lavoro anche in ambito extra urbano. Pensate – continua – alla pulizia delle spiagge e ad altri servizi che ci obbligano ad investimenti e spese. In verità – continua il presidente – noi questi soldi alla Provincia li abbiamo chiesti fin dall’inizio, ottenendo un diniego derivato forse da diverse interpretazioni legislative che ringrazio la Magistratura per aver chiarito”. In pratica, non ottenendo le dovute risposte, Zappia, per salvaguardare i conti della società che effettua la raccolta dei rifiuti nei Comuni del nord est dell’Etna da Bronte fino a Riposto, ha incaricato l’avvocato Salvatore Galvagno di Bronte che si è rivolto al Tribunale: “Il giudice – spiega l’avv. Galvagno – non solo ci ha dato ragione ritenendo il decreto ingiuntivo ammissibile, ma rendendolo eccezionalmente esecutivo ha voluto rafforzare le nostre tesi”. Così la Provincia adesso dovrà pagare, con gli altri Ato della Sicilia che dalla sentenza ottenuta dal presidente Zappia, potrebbero in base ai contratti ed ai rapporti con le Province ricevere un input su come impinguare le misere casse. Del resto la Joniambiente è uno dei pochi Ato della Sicilia a distinguersi per una sana e produttiva amministrazione, tant’è che gli operatori ecologici hanno sempre ricevuto lo stipendio e non hanno mai scioperato. Oltre a ciò la spazzatura è sempre stata raccolta con puntualità e le discariche, riconoscendo l’oculata gestione della società, non hanno mai minacciato di chiudere le porte. “La sentenza – ci dice ancora Zappia – ci consentirà di garantire ancor di più sia i lavoratori, sia le discariche. E’ vero, siamo forse l’unico Ato a non aver avuto in passato problemi. Di questo devo anche ringraziare la società Aimeri che effettua la raccolta dei rifiuti, ma è assurdo dover presentare un decreto ingiuntivo ad un ente che è socio azionista della società. Sarebbe più utile per tutti – conclude – che ognuno, Comuni compresi, svolga il proprio dovere che è quello di pagare alle scadenze la propria quota”. Zappia poi ci ricorda che a beneficiare della sentenza del Tribunale civile saranno per primi i 14 Comuni, che ovviamente vedranno defalcate dalle spese le quote riconosciute a carico della Provincia.
Fonte la sicilia 20/07/08