Buco da quasi 700mila euro nella riscossione dei canoni d’affitto dei capannoni della zona artigianale del comune di Bronte. L’assessore al bilancio Chetti Liuzzo assicura: «Inviati solleciti e decreti ingiuntivi per i pagamenti». Secondo la delibera di giunta 39/2020, che riepiloga i residui attivi (crediti) e passivi (debiti) del Comune, al 31 dicembre scorso sono stati registrati i seguenti fitti evasi: 92304,48 euro (triennio 2012-2014); 235.678,18 (triennio 2015-2017); 356.919,99 euro (biennio 2018-2019). Ma l’assessore Liuzzo precisa: «Da una sommaria lettura dei dati, nonostante il sicuro acuirsi per le imprese degli effetti della crisi economica, risulta non verosimile l’ipotesi che gli evasori del canone nella zona artigianale negli ultimi 5 anni siano aumentati rispetto al passato».
Dalla chiusura del bilancio 2017, i revisori dei conti hanno sollecitato il «recupero coattivo» e su questo la Liuzzo spiega: «Gli uffici del Comune hanno esperito tutte le procedure necessarie per riscuotere il dovuto, inviando solleciti di pagamento e procedendo anche alla presentazione di opportuni decreti ingiuntivi. A dimostrazione dell’efficacia di tale azione, diversi affittuari dei capannoni della zona artigianale hanno già estinto parte del credito complessivo. L’Amministrazione – conclude la Liuzzo – continuerà, nel rispetto dei diritti di tutti i contribuenti onesti, puntuali e corretti, a perseguire chiunque si ostini a ritardare il pagamento». Fonte GDS
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