Detto fatto. Il sottosegretario di Stato alla Salute, Sandra Zampa, l’8 giugno scorso aveva concluso la tavola rotonda in videoconferenza organizzata dal sindaco di Bronte, Graziano Calanna, per affrontare le “carenze e le criticità” dell’ospedale di Bronte, chiedendo al sindaco una relazione scritta per permettere al ministero di analizzare. Ieri il sindaco Graziano Calanna a distanza di 10 giorni, ha inviato al sottosegretario una relazione che non solo evidenza con i numeri la grave carenza di personale di cui soffre la struttura ospedaliera, ma aggiunge una sentita considerazione di rammarico derivante dalla constatazione che rispetto a 10 giorni fa, «nonostante la protesta, nulla l’Asp abbia messo in atto per colmare la carenza di personale che non solo il sindaco, ma anche le organizzazioni sindacali di categoria Anaao, Nursind e Cimo hanno denunciato». «Proprio così – di dice Graziano Calanna – onestamente mi aspettavo maggiore considerazione per i cittadini del comprensorio nord ovest dell’Etna. L’Asp non può ritenere esaustivi i fondi investiti per il nuovo Pronto soccorso o l’acquisto di alcune attrezzature, quando in ospedale mancano decine di medici, che non riescono a coprire i turni per intero. L’Asp non può far passare per esaustivo l’acquisto di un’ambulanza che a Bronte attendiamo da circa un decennio e che non è ancora neanche arrivata. Qui non ci sono cittadini di serie B, abbiamo diritto ad una Sanità ed un ospedale efficiente».
Poi i numeri. Nella relazione al sottosegretario, Calanna, dopo aver fotografato la mappa dei servizi offerti dall’ospedale ed elencato alcune attrezzature vetuste da decenni, «l’ecocardiografo – si legge – è vecchio di 15 anni» descrive reparto dopo reparto, tutte le carenze di personale medico. «Nel Pronto soccorso i medici dovrebbero essere 13 invece sono solo in 4, più 4 medici del 118 che effettuano solo 12 ore settimanali invece che 38. In Anestesia sono solo 5 quando dovrebbero essere 8 con ripercussioni in Chirurgia e Ginecologia. La Cardiologia è gestita da un solo medico e se pensiamo che le patologia cardiache sono in questo territorio particolarmente presenti e pericolose, ci rendiamo conto della situazione». Difficile anche la condizione degli infermieri. «Nel Pronto soccorso – continua il sindaco – questi dovrebbero essere 23, invece ne operano 15. In sala operatoria dovrebbero essere 14 e sono 9». «Mi risentirò presto con il sottosegretario Zampa – conclude il sindaco – E’ arrivato il momento di affrontare definitivamente questo problema. Questo è un territorio molto vasto cui vanno già stretti i servizi garantiti da un “ospedale di zona disagiata” come quello di Bronte. Se poi i servizi offerti mostrano carenze, viene meno il diritto alla Salute dei residenti». Fonte “La Sicilia” del 19-06-2020