Il suo primo obiettivo sarà quello di visitare tutte le 53 Pro loco della provincia etnea. Giuseppe Sanfilippo Frittola, neopresidente del Comitato provinciale Unpli (Unione nazionale Pro loco d’Italia) eletto sabato scorso a Santa Venerina, sintetizza il ruolo delle pro loco in uno slogan “Esperienze che si tramandano tradizioni che si rinnovano». Le Pro Loco buttate fuori dalla porta, sono rientrate dalla finestra come riferimenti indispensabili di quel turismo “dietro l’angolo”di cui la crisi covid ha definitivamente consacrato l’esistenza. Turismo dei territori, di prossimità, naturalistico, ecosostenibile, dei borghi, delle tradizioni, dei sapori, e così via elencando in una dimensione che fa della “lentezza” la cifra per conoscere luoghi e persone. In realtà, chi è attento a questo modo diverso di fare turismo lo aveva capito già da prima e Sanfilippo è uno di questi, basti guadare alle tante iniziative organizzate in quel di Maniace, il suo territorio, dove, – per dirne una – l’ufficio della Pro loco è aperto anche nei giorni festivi. «Sembra una banalità, ma non lo è – dice – eppure una Pro loco è il primo riferimento che i turisti hanno e devono trovarla aperta per 365 giorni l’anno soprattutto nei giorni festivi quando arrivano i turisti».
Nel consiglio direttivo – “benedetto” dal presidente nazionale Unpli, il siciliano Nino La Spina – ci sono i presidenti Pro loco di Linguaglossa (Franco Maugeri), Licodia Eubea (Maria Concetta Brullo), Motta Sant’Anastasia (Maria Grazia Accordino), Scordia (Francesca Anieri), Aci Castello (Massimo Pellegrino), San Michele di Ganzaria (Giovanni Scirè), Santa Venerina (Salvatore Spadaro), Camporotondo Etneo (Carmela Nobile). Probiviri Claudio Dilettoso (Randazzo), Roberto Patanè (Mascali) e Vito Terlato (Zafferana Etnea); organo di controllo: Leonardo Torrisi (Riposto). «Siamo un punto di riferimento sia per le istituzioni locali che regionali e abbiamo bisogno della loro collaborazione anche perché di fatto colmiamo un vuoto lasciato dagli uffici pubblici sul territorio – dichiara Sanfilippo -. In ogni paese c’è la parrocchia, il comune la caserma dei carabinieri e la pro loco, la nostra capillarità sul territorio ci permette di essere il primo contatto diretto con i turisti. Il turismo che vogliamo rilanciare è quello di prossimità, delle esperienze dirette, anche una semplice camminata per andare a vedere un albero secolare oppure per visitare la bottega di un casaro e vedere come fa il formaggio, oggi questo tipo di attività rappresentano un valore aggiunto inestimabile». Carmen Greco Fonte “La Sicilia” del 13-07-2020