E’ arrivato il decreto di finanziamento di 500mila euro che serviranno non solo a consolidare definitivamente la Rocca Castello, che un tempo minacciava piano piano di sbriciolarsi, diventando un pericolo incombente per il paese etneo, ma a trasformare il simbolo storico e orografico della comunità delle fragole nella terrazza ideale per consentire ai turisti di spingere lo sguardo, da una parte, verso i Nebrodi e, dall’altra, di scorgere una veduta di Maletto fino a oggi quasi inedita e comunque mozzafiato. A dare la buona notizia che farà tirare un sospiro di sollievo a tanti malettesi, il sindaco, Giuseppe De Luca, e l’assessore ai Lavori pubblici, Arturo Avellina, che hanno ricevuto dall’assessorato regionale al Territorio la conferma dell’avvenuto finanziamento. «La Rocca Castello – dice il sindaco – un tempo era la salda roccaforte che riusciva a far comunicare, con segnali luminosi, il Castello di Bolo, sulle sponde del Simeto, con la città di Randazzo. Della fortificazione oggi non è rimasto nulla, ma rappresenta ugualmente un luogo della nostra storia che è bene fare conoscere e visitare a quanti vengono dalle nostre parti». «Con l’ultima tranche del finanziamento di consolidamento – continua l’assessore Avellina – oltre a garantire la massima sicurezza alle abitazioni sottostanti, potremo ricostruire il sentiero che portava fino in alto, per realizzare il belvedere migliore verso i Nebrodi e l’Etna e offrire ai malettesi che non lo conoscono e ai turisti un colpo d’occhio privilegiato verso la valle del Simeto, da una parte, e verso il territorio di Randazzo, dall’altra». Con il completamento dei lavori di consolidamento, Maletto, come si diceva, può finalmente tirare un sospiro di sollievo. Anni fa, infatti, la Prefettura di Catania aveva consigliato di fare sgomberare l’intera area, dopo una relazione redatta dalla Commissione grandi rischi che non lasciava presagire nulla di buono. La Rocca, infatti, dava l’impressione di sbriciolarsi e per Maletto quelli sono stati momenti terribili. L’evacuazione, fortunatamente, non venne effettuata e il piccolo paesino dell’Etna andò avanti rischiando di suo, perché il problema era grave davvero. Oggi l’area non solo è salva, ma diventerà un luogo di grande attrazione turistica.