Sono state individuate attraverso procedura pubblica le sei organizzazioni di volontariato che opereranno sul versante sud del Vulcano, nei territori dei Comuni di Bronte, Maletto, Randazzo, Castiglione di Sicilia, Linguaglossa , Piedimonte Etneo, Mascali e Sant’Alfio, a supporto del Corpo forestale regionale. L’obiettivo? Monitorare il perimetro del Parco l’Etna con perlustrazioni e apposizione di telecamere nei punti interessati da microdiscariche, al fine comune della salvaguardia e tutela dell’ambiente. Per le suddette finalità l’Ente Parco dell’Etna, già dall’inizio dell’anno, ha acquistato cento foto trappole per la salvaguardia dell’ambiente, il controllo e la repressione dei reati ambientali, distribuendole dallo scorso febbraio ai Comuni del Parco. A dare man forte nella corretta fruizione del parco da parte degli utenti, ci saranno adesso le associazioni di volontariato, iscritte al registro regionale delle associazioni di protezione civile, che inizieranno le attività sul versante sud a partire dal 1° ottobre (per una durata compresa tra un mese e tre mesi ), impegnate per l’intero arco della settimana, per almeno 7 ore giornaliere, sotto il coordinamento del Distaccamento forestale competente per territorio, con cui l’associazione si dovrà raccordare per eseguire i compiti e stabilire orari e zone dove svolgere l’attività, sulla base di piani predisposti dal Parco dell’Etna che ha dichiarato “guerra” alle microdiscariche.
«Il Parco dell’Etna – afferma il presidente del Parco, Carlo Caputo – non ha nel proprio organico “guardiaparco”. Questo non significa che rimaniamo fermi, ci attrezziamo a raggiungere significativi risultati nella lotta contro l’inciviltà, mettendo a regime azioni di controllo e vigilanza partecipata». Tra i compiti delle associazioni, realizzare nell’area di competenza, un repertorio fotografico nel momento della posa delle foto trappole e, a cadenza definita dal Parco, realizzare i dovuti controlli. Eventuali difformità all’ambiente, o mancato rispetto dei divieti, saranno trasmessi al Parco, che trasferirà le informazioni al Corpo forestale per gli adempimenti di competenza. SALVATORE ZAPPULLA Fonte “La Sicilia” del 20-09-2020