Sarà ancora rosso, anche per la prossima settimana, il cielo sopra i due piccoli centri dei Nebrodi. La notizia l’ha preannunciata venerdì sera, direttamente ai due sindaci di Cesarò (Salvatore Calì) e San Teodoro (Valentina Costantino), l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. «Stiamo aspettando l’ufficialità, il nuovo decreto del presidente Nello Musumeci – conferma Calì – Siamo pronti a nuovi sacrifici, nella speranza di fermare il virus». I numeri dei contagi nei due comuni, infatti, sono sempre alti: 131 a Cesarò e 74 a San Teodoro; 8, invece, i guariti 4 per ognuno dei due centri. Non è molto, ma rappresenta una piccola speranza. Numeri che impressionano e preoccupano se rapportati alla popolazione residente, 2.380 a Cesarò e 1.500 a San Teodoro. A questi numeri bisogna togliere gli iscritti all’Aire (Anagrafe italiani residenti estero). Circa 800, 600 quelli di Cesarò. In quest’ultimo centro il virus ha colpito pesantemente al Municipio. Sono, infatti, ben 14 i dipendenti comunali contagiati e con loro anche due assessori, Rosanna Longo e Giusi Puglisi. Un duro colpo che in questo difficile momento aggiunge ulteriori disagi. La situazione epidemiologica nei due Comuni è comunque continuamente monitorata grazie alla presenza in loco di una Usca (Unità speciale di continuità assistenziali) che, oltre a effettuare tamponi, assistono i pazienti a domicilio con l’aiuto dei medici di base.
«L’assessore Razza – afferma il sindaco di San Teodoro, Valentina Costantino – ha autorizzato alcune ditte a fornire le farmacie locali anche dell’ossigeno liquido, un’ottima cosa dopo che nei giorni scorsi si registrava una carenza di quello nelle bombole». Tutto il territorio è controllato 24 ore su 24 dalle forze dell’ordine. I carabinieri effettuano la vigilanza dinamica, mentre gli agenti del Corpo forestale, i vigili urbani e i volontari del gruppo “Rangers di Sicilia” si occupano dei controlli agli ingressi dei centri abitati. All’interno, ricordiamo che i due Comuni costituiscono una sola zona rossa, i cittadini stanno rispondendo con serietà alle misure restrittive: si muovono poco e solamente per necessità. Paura e preoccupazione di contrarre questo maledetto virus, tanto invisibile quanto letale, si nota nei visi di tutti i cittadini. Per questo motivo molte persone, e non soltanto ammalati e anziani, richiedono i servizi di approvvigionamento alimentare a domicilio. Giuseppe Leanza Fonte “La Sicilia” del 15-11-2020