La messa in sicurezza e il raddoppio della strada statale 284, nel tratto da Adrano a Paternò, sembra vedere la luce dopo la presentazione ufficiale del progetto definitivo. Una lieta notizia per le popolazioni collegate da un’arteria viaria ormai tristemente ribattezzata come “strada della morte”. Sono i mazzi di fiori, ancora legati ai guardrail o affissi nei muri, a dare il ritratto di una comunità esasperata. Una strada trafficatissima in tutte le ore del giorno e della notte. Una strada che unisce le economie dell’area pedemontana sud con quella metropolitana catanese, utilizzata da circa 100mila abitanti – questa la dimensione della popolazione servita da Adrano, Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Belpasso, Ragalna e Paternò – con un flusso giornaliero enorme. Se dalle statistiche dei flussi passiamo a quelle sugli incidenti stradali, inclusi quelli mortali, lo scenario diviene drammatico. Nell’ultimo decennio nel tratto a corsie singole, si contano circa 400 incidenti, 70 morti e oltre 1000 feriti. Numeri ai quali si aggiungono drammi familiari inimmaginabili, sui quali nessuno può rimanere indifferente. In memoria delle vittime e affinché si ponga fine al massacro, il comitato civico “Pro Raddoppio 284”presieduto da Benedetto Torrisi e il governo regionale, rappresentato dall’assessore alle Infrastrutture, Marco Falcone, negli ultimi due anni, hanno lavorato a lungo in stretta connessione con il responsabile del coordinamento progettazione di Anas, Antonio Scalamandrè, per dare vita al progetto definitivo volto al raddoppio della Ss 284, redatto da Giovanni Piazza, Sergio Di Mario e Enrico Curcuruto.
Nel dettaglio dallo svincolo di Paternò, ovvero dall’innesto con la SS121 fino ad Adrano sud, la strada sarà più larga – dagli attuali 8 metri a 22 metri di larghezza – con due carreggiate separate, suddivise in due corsie di marcia, oltre ad una corsia di emergenza e alle corsie di decelerazione in corrispondenza degli svincoli. Per quanto concerne le pericolose curve, saranno rese più sicure ed agevoli incrementando i raggi di curvatura. Saranno inoltre praticati appositi allargamenti della carreggiata in maniera tale da garantire la piena visibilità dei veicoli lungo il loro tracciato. La pendenza resterà pressoché uguale intorno al 5%, mentre verranno apportati dei miglioramenti alle altre caratteristiche geometriche della strada, che consentiranno una maggiore linearità del tracciato, tenuto conto dei numerosi vincoli paesaggistici. In pratica, è stato posto in essere tutto ciò che prevede la attuale normativa per le strade del “Tipo B”, in modo da rendere moderna e finalmente sicura, questa importante infrastruttura. Tenendo conto dei dati del traffico oltre all’ampliamento della carreggiata, il progetto prevede la realizzazione di 5 viadotti, 14 ponti, 11 sottopassi, 4 cavalcavia per agevolare il transito dei mezzi. Oltre alla realizzazione di 14 tombini. Un altro aspetto caratterizzante del progetto, riguarda gli interventi paesaggistici ed ambientali previsti per mitigare l’inserimento dell’opera. In particolare la sede stradale sarà delimitata dal rivestimento di muri in pietra locale a secco di diverse altezze a seconda dei tratti stradali.
Durante la realizzazione dei lavori il transito sulla statale non verrà mai interrotto, minimizzando l’impatto sul traffico sia in fase di esecuzione che in fase di esercizio. Nella tabella di marcia, tranne imprevisti, si prevede la posa della prima pietra entro il 2022 e la data di fine lavori nel 2026. Il prossimo passo toccherà all’Anas, che dovrà predisporre la documentazione a corredo da presentare al Ministero dell’Ambiente per la valutazione sull’im – patto ambientale, nella speranza che non ci siano prescrizioni stringenti che farebbero allungare i tempi. Dopo si dovrebbe andrebbe in Conferenza dei Servizi, verso l’ipotesi di formulare un appalto integrato per il 2021. La stima totale dei costi è di circa 239 milioni di euro. Sandra Mazzaglia Fonte “La Sicilia” del 09-12-2020