Che il 2021 sia l’anno del riscatto della mobilità su gomma dell’Etna? Le premesse ci sono se pensiamo al progetto del raddoppio del tratto Paternò-Adrano della Ss 284 finalmente pronto e soprattutto al fatto che dopo l’aggiudicazione della gara d’appalto avvenuta il 9 novembre scorso, la consegna dei lavori e l’apertura del cantiere del secondo lotto del tratto Bronte-Adrano, dovrebbe arrivare a fine gennaio. Del resto sono decenni che, nel territorio del versante nord dell’Etna, si attende l’ammodernamento del vecchio tracciato fra Bronte ed Adrano, teatro da sempre di incidenti anche mortali, con curve anche a gomito, che somigliano al percorso di una cronoscalata. Per questo sono in tanti ad attendere l’inizio dei lavori, chiamati a realizzare un nuovo tracciato più consono alle esigenze moderne della strada statale “Occidentale Etnea” dal km 26 al km 30 tra i Comuni di Adrano e Bronte. Per il territorio sarà come un passaggio epocale dal vecchio tracciato dell’antica strada borbonica lenta ed anacronistica a quello nuovo. A realizzare i lavori sarà l’impresa romana Donati Spa, che si è aggiudicata l’appalto con 66 milioni di euro. Dal giorno della consegna dei lavori avrà 710 giorni di tempo realizzare una strada di categoria C1, con una carreggiata di 10,5 metri.
Una strada simile, insomma, a quella del primo lotto fino all’abitato di Bronte. Nel nuovo tracciato, lungo per l’esattezza 3.780 metri, saranno realizzate due gallerie artificiali (“Cannatella” di 95 metri, e “Naviccia” di 42 metri), due viadotti (“Giordano” di 180 metri, e “Granatello” di 200 metri), 8 piccoli ponti, di cui sette per evitare che la viabilità secondaria intralci la corsa dei veicoli e uno per lo svincolo da realizzare a nord di Adrano dove si trova il passaggio a livello della Ferrovia Circumetnea. Appena completata, la nuova strada renderà il viaggio più rilassante e sicuro. I tanti giovani pendolari che viaggiano verso l’area metropolitana ringraziano, la maggior parte di quelli più anziani anche, anche se non ci contavano più. GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 09-12-2020