La Polizia di Stato ha denunciato un 41enne Adranita per evasione dal luogo ove è sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari; il predetto era stato arrestato circa venti giorni fa dagli Agenti del Commissariato di pubblica sicurezza di Adrano, i quali, avevano posto fine ad una vicenda di maltrattamenti, che da diverso tempo l’uomo poneva in essere nei confronti della propria moglie. La vicenda traeva origine da una violenta aggressione subita dalla donna, la quale consegnava agli operatori di polizia intervenuti sul posto un coltello a serramanico lungo 17 centimetri, che era stato utilizzato poco prima per aggredirla, da parte del marito. Nell’occasione era intervenuto il padre della vittima che per difendere la figlia era riuscito a togliere dalle mani dell’aggressore il predetto coltello. L’arrestato spesso faceva rientro presso l’abitazione familiare in palese stato di ubriachezza e in tali circostanze vessava e intimidiva, alla presenza dei figli minori, la consorte.
Grazie al coraggio della vittima che ha deciso di sporgere denuncia, precisando che il rapporto coniugale era stato caratterizzato dai comportamenti violenti dell’uomo nei propri confronti, gli investigatori hanno potuto raccogliere tutti gli elementi necessari per porre fine al dramma vissuto dalla donna in questi anni. Sono state altresì raccolte importanti informazioni da alcuni testimoni che hanno confermato quanto denunciato dalla vittima. La donna ha raccontato, sempre supportata dagli agenti di polizia, tra l’altro, che nel corso di una delle tante scenate è stata minacciata dall’odierno indagato mentre quest’ultimo brandiva un bastone di legno lungo 70 centimetri. Nei confronti dell’arrestato era stata disposta dal Pubblico ministero la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, di non farvi rientro e di non accedervi senza l’autorizzazione del giudice che procede.
All’esito dell’udienza di convalida dell’arresto il G.I.P., considerata la personalità violenta dell’indagato, tra l’altro assuntore abituale di bevande alcoliche e sostanze stupefacenti, al fine di evitare la reiterazione del reato contestato ha applicato nei confronti dello stesso indagato la misura cautelare degli arresti domiciliari, da scontare in luogo diverso dall’abitazione in cui la moglie attualmente vive.