«Un raggio di sole è sufficiente per spazzare via molte ombre». Lo diceva San Francesco d’Assisi e Bronte ieri ne ha avuto prova. Dopo tante battaglie finalmente all’ospedale Castiglione Prestianni è stato inaugurato il nuovo e ristrutturato Pronto soccorso, alla presenza del presidente della Regione, Nello Musumeci e dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza che hanno potuto anche apprezzare e, tutto sommato inaugurare, anche la nuova Tac a 64 strati che ormai è in funzione da settimane e la nuova ambulanza con rianimazione assemblata e giunta per l’occasione. Musumeci prima del taglio del nastro ha approfittato per far visita al Comune di Bronte, con il sindaco Pino Firrarello e il presidente del Consiglio comunale Aldo Catania pronti a riceverlo nella sala consiliare dedicata a Nicola Spedalieri, assieme alla Giunta municipale, a diversi consiglieri comunali, ai sindaci del comprensorio e a numerosi ospiti.
Presenti Enza Meli, segretaria provinciale della Uil, l’ex sottosegretario, Giuseppe Castiglione e i deputati regionali Giovanni Bulla, Giuseppe Zitelli, Gaetano Galvagno, Angela Foti e Alfio Papale. Poi tutti in ospedale, dove, alla presenza del direttore generale dell’Asp 3, Maurizio Lanza, è stato tagliato il nastro inaugurale che regala alla struttura ospedaliera brontese un Pronto soccorso finalmente con la camera calda, ambulatori per i vari codici di emergenza, maggiori posti letto, spazi e strumentazione sufficiente grazie anche ai 50mila dollari donati da Joseph Ficalora, il banchiere newyorchese che non ha dimenticato che la mamma era brontese. E Joseph Ficalora ha potuto partecipare all’inaugurazione, assieme al fratello John e all’ex presidente del Palermo calcio Tony Di Piazza, grazie al collegamento in diretta realizzato dall’assessore per l’emergenza Covid del Comune di Bronte, Angelica Prestianni. «Negli ultimi 15 anni abbiamo assistito solo a soppressioni di servizi da questo ospedale – ha affermato il sindaco Pino Firrarello –. Oggi finalmente abbiamo la soddisfazione di inaugurare qualcosa. Un tempo qui c’era – no unità operative come l’Urologia, oggi invece un Ospedale di zona disagiata. Questo è un vero territorio montano, ci sono Comuni che si trovano anche oltre i 1000 metri e ha bisogno di un ospedale vero».
«Abbiamo avvertito tutti –ha affermato l’assessore Ruggero Razza – come l’inaugurazione di oggi a Bronte sia vista come un segnale di ripartenza. Un tempo la logica era quella della soppressione e aver invertito la tendenza provoca soddisfazione, ma soprattutto responsabilità per il futuro. La pandemia ci ha fatto capire come non paghi la politica delle chiusure degli ospedali nel rispetto dell’economicità presunta. Abbiamo molto da fare soprattutto per il reclutamento del personale. Che quella di oggi – ha concluso – sia solo una tappa». «Stiamo restituendo a Bronte un diritto che gli era stato negato – ha concluso Musumeci –. Gli ospedali nelle zone di montagna sono importanti e Bronte meritava questo appuntamento, che alimenta la speranza nel credere che alla politica e alle istituzioni si possa ancora credere con fiducia. Non si risparmia sul diritto alla Salute, semmai si evitano gli sprechi nella sanità. Questo è l’obbiettivo di questo governo con risultati che sono sotto gli occhi di tutti». E da più parti sono giunti giudizi positivi: «Questo è un bel giorno per l’ospedale di Bronte, – ha affermato Enza Meli, segretaria generale della Uil – ma soprattutto per i brontesi che con orgoglio e determinazione hanno combattuto una battaglia di civiltà a difesa del diritto alla salute. Continuiamo a ribadire che l’effettivo esercizio di questo diritto si misura sul territorio. Adesso, però, bisogna andare avanti. Questo ospedale è un emblema di potenzialità inespresse, di opportunità negate. Oggi, confidiamo che sia iniziata una storia nuova e diversa ma lo verificheremo sul campo». Fonte “La Sicilia” del 02-03-2021