Cinque consiglieri comunali dei Comuni del versante ovest dell’Etna pronti ad affrontare l’annoso problema che vede le piazzole di sosta e parte della carreggiata della Ss 284, indecorosamente inondata dai rifiuti. Sono i consiglieri Carlo Castiglione, Angela Branchina, Salvatore Pulvirenti, Mirella Rizzo e Ionella Rapisarda, rispettivamente nei Comuni di Bronte, Adrano, Biancavilla, S.M. di Licodia e Paternò che hanno deciso di scrivere all’ Ufficio della Manutenzione di Anas Spa ed ai sindaci dei loro Comuni per chiedere l’istituzione di un “Tavolo di lavoro per la videosorveglianza, la pulizia e la manutenzione delle aree di sosta lungo la Ss 284”. «Premesso – si legge nella nota – che le aree di sosta della Ss 284 non vertono oggi in condizioni igieniche consone alla loro funzione; che è in forte aumento la casistica di abbandono dei rifiuti, che risulta essere pericoloso ai fini del traffico veicolare; che la regolamentazione concernente la pulizia delle suddette suddivide le responsabilità della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti tra gli enti territoriali ed Anas, si chiede di predisporre un tavolo tecnico in cui si delineino linee guida strategiche al mantenimento del decoro e della manutenzione ordinaria. Si suggerisce inoltre – chiude la nota – che suddetto tavolo tenga in considerazione attività di monitoraggio e videosorveglianza, laddove possibili e lecite».
Già perché non basta pulire, bisogna impedire che la strada continui ad essere considerata una discarica. «Ogni mattina percorrendo la 284 – afferma il primo firmatario Carlo Castiglione – assistiamo all’indecoroso paesaggio delle aree di sosta stracolme di rifiuti, che ne impediscono la fruizione e talvolta rendono difficoltoso il transito. Per questo con gli amici consiglieri comunali abbiamo deciso di protocollare la richiesta di indizione di un tavolo tra Comuni ed Anas, in cui si stabiliscano criteri e tempistiche di interventi ordinari. La 284 – continua – è l’infrastruttura cardine su cui poggiano la nostra economia ed il nostro turismo: non possiamo abbandonarla all’inciviltà». Fonte “La Sicilia” del 16-03-2021