A RANDAZZO 82 POSITIVI, 72 A BRONTE
Sono 82 i positivi al covid 19 nel Comune di Randazzo. Lo annuncia il sindaco Francesco Sgroi che senza mezzi termini fa sapere che la situazione è preoccupante. Per questo lancia un appello a tutti coloro che, forse con comportamenti superficiali, hanno contribuito alla diffusione del contagio, facendo chiaramente intendere che se la curva del contagio dovesse ancora salire, il rischio di una possibile zona rossa non è poi così remoto. «Tutti dobbiamo – afferma, infatti, il primo cittadino – prendere consapevolezza che la situazione desta preoccupazione ed ognuno di noi deve adottare comportamenti responsabili». Comportamenti che ormai dovrebbero essere noti a tutti, ovvero indossare la mascherina, mantenere le giuste distanze, igienizzarsi spesso le mani e soprattutto evitare i momenti conviviali. «Vista la situazione – continua il sindaco – ho riunito il Coc di Protezione civile alla presenza del direttore del Distretto sanitario, Antonio Salanitri e dei dirigenti scolastici. Dall’analisi effettuata è emerso che almeno la metà dei contagiati sono giovani. Ci sono anche neonati positivi al covid. E visto che sono i giovani ad essere contagiati, con i dirigenti scolastici abbiamo deciso di sospendere la didattica in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado almeno fino a sabato. Dico però chiaramente – specifica Sgroi – che questa misura di contrasto, come qualsiasi altra che potremo adottare, risulterà vana se i nostri figli non limiteranno le uscite ed eviteranno i momenti conviviali per le strade. Se non c’è la collaborazione e la presa di coscienza da parte di tutti, non riusciremo a fermare il contagio ed il presidente della Regione sarà costretto ad istituire una zona rossa che oltre a costringere determinati comportamenti, sarà penalizzante».
In effetti con il diminuire dei casi covid a Randazzo nelle settimane scorse è possibile che ci sia stato un rilassamento scaturito in comportamenti superficiali, e il sindaco che sembra lanciare un vero e proprio appello soprattutto ai genitori, affinché riacquistino quel ruolo educativo e convincano i figli a non uscire di casa per incontrarsi con gli amici in questo momento particolarmente difficile. «Non bisogna adottare comportamenti responsabili per dovere civico, – conclude infatti il sindaco – ma per salvaguardare la nostra salute». Intanto a Brontesi è svolta la seconda giornata di screening gratuito della popolazione. Anche ieri, come martedì, i brontesi in maniera numerosa hanno partecipato al test cui hanno costantemente assistito gli assessori Angelica Prestianni e Marco Samperi. Alla fine su 400 tamponi esatti processati, 4 sono risultati positivi. Segno evidente che il virus continua a circolare, anche se in maniera non eccessivamente preoccupante.
«E’ giusto – afferma l’assessore comunale alla Salute, Angelica Prestianni – ringraziare l’equipe di medici, l’Asp, i volontari di Croce rossa e Misericordia e la Polizia municipale. Il loro contributo ha permesso di effettuare questa due ”giorni” di screening con ordine. Continueremo ad essere vicini alla popolazione». In 2 giorni l’Usca a Bronte ha processato 835 tamponi e complessivamente sono stati trovati 12 positivi che si aggiungono ai circa 60 già individuati. Anche per questi nuovi 12 contagiati inizia la quarantena ed il difficile lavoro del tracciamento dei contatti stretti che, ricordiamo, non sono soltanto coloro che vivono nella stessa casa, ma tutte le persone che hanno avuto un contatto fisico diretto con un positivo al covid. Anche una stretta di mano può provocare il contagio. Per questo è necessario mantenere sempre il distanziamento. «Auguro loro – conclude il sindaco Pino Firrarello rivolgendosi ai nuovi positivi – di essere sempre asintomatici ed alla città di tornare presto serena». Fonte “La Sicilia” del 15-04-2021