Ancora un’operazione di polizia realizzata dal Commissariato di pubblica sicurezza di Adrano, diretto dal dott. Paolo Leone, finalizzata a fronteggiare il diffuso fenomeno dei furti di energia elettrica. L’attenzione è stata focalizzata in particolare sul comprensorio di case popolari ubicato nella via IV Novembre, contrada Capici, laddove erano stati segnalati diversi abusi connessi con l’illecito consumo di energia elettrica. Il dirigente del Commissariato ha predisposto un mirato servizio, con l’ausilio di personale specializzato della società e-distribuzione, per accedere nelle abitazioni dove era ipotizzabile potesse consumarsi l’attività illecita; e, in effetti, sono state individuate sette persone, sei donne e un uomo, le quali avevano “opportunamente” manomesso l’impianto per l’allacciamento dell’energia elettrica alle proprie abitazioni. In particolare tali abitazioni, nonostante non fossero più oggetto di alcun contratto di fornitura, poiché disdetto già da diversi anni, continuavano ad essere provvisti di energia elettrica tant’è che tutti gli elettrodomestici ivi presenti erano regolarmente funzionanti. Tutto ciò in quanto i relativi impianti erano direttamente allacciati alla rete dell’azienda fornitrice, by-passando i misuratori di consumi. Il tutto realizzato senza adottare alcuna cautela idonea ad evitare pericoli d’incendio. Grazie all’intervento dei poliziotti e dei tecnici dell’Enel si è riusciti a mettere in sicurezza tutta la zona e quindi a ripristinare una situazione di legalità
Le sette persone sono state deferite all’Autorità giudiziaria, dinanzi alla quale esse dovranno rispondere del reato di furto, aggravato dal fatto che per la sua commissione si siano avvalse di mezzi fraudolenti e per il quale rischiano la reclusione da due a sei anni e la multa da euro 927 a euro 1.500. Proseguono, intanto, i controlli volti a contenere la diffusione del contagio da COVID-19, anche in considerazione dell’ordinanza del Ministro della salute, emanata il 7 maggio scorso, che classifica la Regione Sicilia ancora in zona “arancione”.
Personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano, diretto dal Vice Questore Dott. Paolo Leone, a seguito di tempestiva e approfondita attività d’indagine, ha denunciato in stato di libertà un uomo di ventisei anni per il reato di minacce gravi. L’uomo avrebbe accumulato dei debiti nei confronti di una società che gli forniva i prodotti che il denunciato utilizzava per la sua professione, divenendo, così, destinatario di un provvedimento di pignoramento emesso dal Tribunale. A seguito della denuncia sporta dal rappresentante legale della società creditrice, gli agenti del Commissariato di Adrano hanno proceduto al deferimento in stato di libertà del soggetto, poiché all’atto del formale pignoramento dei beni, quest’ultimo reagiva con frasi minatorie indirizzate al creditore, asserendo di essere il nipote di un noto pregiudicato locale e che avrebbe fatto in modo di fargli pagare le conseguenze dei suoi gesti. Il minacciato, avendo temuto per la sua incolumità e per quella della sua famiglia, ha deciso di rivolgersi al Commissariato di Adrano, denunciando l’occorso e dimostrando così piena fiducia nello Stato e nella garanzia di legalità.