Eccolo quel cuore che nei piccoli ospedali di provincia, magari senza attrezzature al top, reparti al completo e personale a sufficienza, pulsa ancora. L’ospedale è il Castiglione Prestianni di Bronte e la storia che due genitori raccontano commuove. «Il nostro bambino di 10 anni – spiegano – affetto da una grave patologia neurologica è arrivato al Pronto soccorso dell’ospedale a causa di una brutta caduta derivata una delle sue crisi epilettiche. Siamo stati accolti con il sorriso dagli ausiliari. Vittorio, infatti, è un bimbo poco collaborativo e continuava a strillare, ma la signora Maria Carmela con sorriso e calma ha cercato di quietarlo, facendolo girare con la sedia nello spiazzo del Pronto soccorso. Sempre in compagnia della signora Maria Carmela e con il simpaticissimo e gentilissimo autista dell’ambulanza, il signor Caccamo, siamo arrivati in Radiologia, dove nonostante la poca collaborazione di Vittorio, il radiologo è riuscito a eseguire l’esame. «Qui, senza farci preoccupare, ci hanno annunciato di doverci recare nel reparto di Ortopedia, egregiamente coordinato dal dott. Giuffrida, dove la dottoressa Innorta, nonostante la confusione provocata da nostro figlio, ha mantenuto la calma. Vittorio – continuano – aveva una frattura del terzo e quarto metatarso e per tre settimane avrebbe dovuto tenere un tutore. Essendo sabato la stessa dottoressa ha aiutato a reperire il tutore per nostro figlio. Alle 13 eravamo sulla strada di ritorno verso casa». Poi i genitori concludono: «Visitiamo molti presidi ospedalieri in tutta Italia a causa della patologia di nostro figlio e mai, fino ad adesso, in questi 10 anni di calvario, abbiamo trovato persone così disponibili, sensibili e professionalmente competenti».
Una testimonianza che gratifica l’ospedale di Bronte, dove a causa dei tagli, i servizi rispetto a qualche decennio fa sono diminuiti, ma dove la fiducia della gente non è mai venuta meno, grazie a questo rapporto con il personale medico e non. «Il racconto dei due genitori fa venire la pelle d’oca –ha commentato il sindaco Pino Firrarello dopo aver letto la testimonianza che mamma e papà hanno voluto sintetizzare in una lettera –. Immaginate la preoccupazione dei genitori di fronte al dolore del figlio ed immaginate quanta deve essere stata l’umanità e la professionalità espressa dai medici e dal personale dell’ospedale per rendere tutto più sereno possibile. In verità io conosco lo spirito e l’abnegazione con cui tutto il personale sanitario opera a Bronte. «Per tutti noi – conclude – è una conferma. Qui si getta il cuore oltre l’ostacolo ed ai medici ed agli infermieri va tutto il mio apprezzamento e quel grazie a nome della città che oggi è fiera di loro e del loro impareggiabile operato». Fonte “La Sicilia” del 15-05-2021