«Anche l’Etna ha voluto salutare il maestro Franco Battiato». E’ questo il pensiero di molti a seguito del breve episodio di parossismo avvenuto nelle prime ore di ieri mattina, molto piccolo e intenso e diverso dagli ultimi che erano stati molti massicci. Il parossismo, 18° del 2021 o il 22° da quando L’Etna ha ripreso attività (13 dicembre 2020), è iniziato intorno a mezzanotte alla “Bocca della Sella”, la bocca più occidentale del cratere di sud est. «E’ stato un episodio molto modesto – dichiara Boris Behncke – vulcanologo da anni in servizio all’Ingv di Catania – che non aveva la violenza di quelli avvenuti qualche mese fa, ma più simile agli episodi avvenuti tra dicembre e gennaio. Abbiamo visto delle fontane di lava e una colata che per qualche ora è stata alimentata scendendo verso ovest. La breve attività, ha causato anche una ricaduta di cenere e lapilli sulla zona ad est del vulcano, tra Giarre, Sant’Alfio e Milo, proprio la zona del grande maestro Battiato. Anche lo Stromboli ha ripreso l’attività, con il crollo di una piccola parete che ha causato una frana». L’episodio sembra molto isolato e particolare, tanto da essere molto diverso da quelli avvenuti finora, dunque potrebbe non avere seguito. L’Etna ha dato i primi segni di ripresa poco dopo mezzanotte, poi l’attività è leggermente aumentata fino a raggiungere il culmine dalle 4 alle 6. Poi, lentamente, un allentamento dell’attività e il ritorno al silenzio come l’Etna ci ha ormai abituati da tempo.
Il tutto sempre il monitoraggio attento e continuo da parte dell’Ingv (Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia) di Catania. La leggera ricaduta di cenere è stata molto lieve e per fortuna non ha creato i danni avuti da diversi Comuni nel periodo tra gennaio e marzo, quando in alcuni parossismi, interi territori furono coperti dalla cenere con danni milionari per Comuni e produttori. La rimozione è in gran parte avvenuta, specie sulle strade e sui tetti dove crea i maggiori problemi. Un breve episodio che forse, come scritto dall’Ingv, è stato davvero un saluto al “Maestro”, noi vogliamo crederci. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 20-05-2021