Una bomba d’acqua si è riversata ieri pomeriggio su Bronte e zone limitrofe, causando seri problemi sia alla circolazione, sia alla coltivazione di pistacchi appena fioriti. Lampi, tuoni, grandine e soprattutto pioggia, hanno colpito duramente, causando anche grossi problemi all’ospedale, in particolare nei locali del nuovo Pronto soccorso, inaugurato alla presenza del presidente della Regione, Nello Musumeci, dell’assessore Ruggero Razza e dai vertici dell’Asp 3 Catania a inizio marzo. Locali nuovi, completamente rifatti con una spesa di oltre 750mila euro, finanziati dalla Regione. Ieri, un brutto inconveniente che necessita di essere risolto nel più breve tempo possibile per evitare problemi seri in futuro. L’episodio è avvenuto intorno alle 15,30, quando un violento acquazzone si è abbattuto su Bronte e dintorni. In un cortiletto posto dietro ai locali del nuovo pronto soccorso, in cui è stata aperta una porta per permettere l’accesso, si è accumulata una grande quantità di acqua, molto probabilmente a causa di uno scarico delle acque bianche otturato, che non ha permesso all’acqua di defluire. Così, improvvisamente, l’acqua ha iniziato a scorrere copiosamente dentro i locali, creando non pochi disagi sia agli utenti, sia ai medici, infermieri e personale in servizio.
Per ovviare al problema, è stato chiesto l’intervento dei vigili del fuoco di Randazzo per poter liberare i locali dall’acqua e rimettere in sicurezza la struttura. Disagi, oltre che per i pazienti del pronto soccorso, anche per utenti che erano in ospedale per delle visite diagnostiche, che sono state ritardate o rinviate. Grazie all’intervento dei vigili, e all’incessante lavoro dei dipendenti del nosocomio, in serata i locali erano di nuovo puliti e funzionali. Altri interventi, sempre a Bronte e a causa del maltempo, sono stati effettuati dai vigili del fuoco di Maletto per allagamenti in via Schilirò. In ospedale, per verificare la situazione, e seguire direttamente la risistemazione dei locali, anche il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, e quello di Maletto, Pippo De Luca, rimasti sul posto fino a tardi. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 11-06-2021