«Ecco uno dei motivi che mi hanno spinto a ricandidarmi: completare le opere per cui mi batto da sempre». E’ quanto ha affermato il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, dopo aver appreso che la Giunta regionale di Governo, guidata dal presidente Nello Musumeci, a qualche giorno di distanza dal finanziamento di un milione di euro per completare il restauro del Castello Nelson, ha concesso al Comune di Bronte un ulteriore finanziamento per completare la centralissima chiesa del Rosario. Si tratta di un finanziamento di 870 mila euro utili a realizzare il restauro interno della Chiesa. Dopo i lavori che hanno consolidato il tetto e reso sicura la chiesa dal punto di vista statico, infatti, era necessario rifare la facciata e, sempre con l’indispensabile contributo della Soprintendenza, restaurare i dipinti ed i fregi della navata interna che decorano la chiesa. «E noi – afferma il sindaco Firrarello –abbiamo approvato in Giunta un progetto dell’architetto Scaglione e del geometra Spadaro, con l’ing. Salvatore Caudullo che è il Rup. Poi, come sempre, abbiamo cercato di reperire le risorse a Palermo, con la Giunta regionale che ha ancora una volta mostrato di essere vicino a Bronte, accogliendo le nostre richieste. I ringraziamenti al presidente Musumeci ed al resto della Giunta sono d’obbligo».
E la chiesa del Rosario per importanza è considerata la seconda chiesa di Bronte dopo la Matrice. Se ne hanno notizie fin dal 1574 in occasione di una visita pastorale di monsignor Torres, vescovo di Monreale, dalla quale Bronte dipendeva. Il suo interno è famoso per le geometre dei fregi e la raffinatezza degli ori. Per molti anni è rimasta chiusa al culto perché dichiarata pericolante dalla Protezione civile. Un pericoloso avvallamento del pavimento nella navata centrale e diverse criticità nella cupola compromettevano la staticità dell’edificio. Poi il finanziamento ed i lavori di restauro statico recentemente completati.
«E dei finanziamenti per il restauro e la ristrutturazione della chiesa è giusto – continua il sindaco – che i cittadini sappiano la storia. Un primo finanziamento per il restauro complessivo è stato chiesto dal rimpianto on. Salvatore Leanza, quando fu sindaco. Stranamente la Regione lo rigetto. Io appena mi insediai nel 2005 presentai un ricorso che segui il suo lento iter. Nel frattempo chiesi alla Soprintendenza di realizzare un progetto, ma l’Assessorato ai Beni culturali non si è mai distinto per la floridità delle proprie casse ed allora i fondi li abbiamo ottenuti dall’assessorato alle Infrastrutture. Fondi che sono bastati appena per consolidare la chiesa dal punto di vista statico. La facciata e gli interni sarebbero rimasti così come sono. Per questo –conclude – appena sono tornato a fare il sindaco ho chiesto un ulteriore finanziamento, che oggi la Regione ci ha concesso». E l’interno della chiesa è di particolare pregio grazie ai marmi degli altari ed i grandi quadri, con affreschi attribuiti anche dal pittore brontese Nunziato Petralia. «Siamo riusciti a far completare una grande opera per Bronte – conclude il sindaco – Sempre con l’obiettivo di far si che questa città cresca ancora». Fonte “La Sicilia” del 25-06-2021