E’ ricoverato nel reparto di Chirurgia dell’ospedale Cannizzaro di Catania, Filippo Asero, 47 anni di Bronte, che stamane ha ucciso sua moglie, Ada Rotini di 45 anni. L’uomo, dopo avere sgozzato la consorte che voleva separarsi, si è conficcato il coltello nell’addome, ma per sua fortuna, il colpo non ha leso nè il fegato nè la milza, e dopo una operazione chirurgica per estrarre il coltello che era rimasto conficcato, è ora fuori pericolo di vita e sorvegliato dai carabinieri. Oggi, giornata di indagini per gli uomini dell’arma, per ricostruire la vicenda che ha portato al tragico epilogo. La povera Ada, che lascia due figli, non ha avuto neanche il tempo di capire cosa fosse successo. Un colpo alla gola le ha sicuramente tolto immediatamente la vita, proprio nel giorno in cui dovevano firmare per la separazione legale. L’uomo, oltre ad ucciderla, ha anche ferito un anziano di 91 anni che aveva accompagnato Ada, e presso il quale, la donna, lavorava come badante. LEGGI QUI LA NOTIZIA
Dalle ricostruzioni in corso, sembra che l’uomo abbia inferto circa 30 coltellate alla povera donna, e che nelle vicinanze si sia trovato un carabiniere in licenza che ha bloccato l’uomo e avvisato il 112. Le coltellate sono state inferte, con un grosso coltello, e sono stati mortali per la donna, specie quelle al collo che l’hanno quasi sgozzata. Il tutto sembra sia stato ripreso da delle telecamere di sorveglianza, che adesso sono al vaglio degli inquirenti. Questo femminicidio, avviene a pochi giorni da quello di Vanessa Zappalà, avvenuto lo scorso 23 agosto, e riporta alla cronaca la necessità di una maggiore tutela nei confronti di chi avvia un normale processo di separazione.