Tra i primi ad esprimere dolore e rabbia per questo ennesimo femminicidio è stato il sindaco di Bronte, Pino Firrarello. «Pochi giorni fa ad Acicastello – ha detto il sindaco – oggi a Bronte, domani non sappiamo dove, sappiamo che accadrà ancora. Non è possibile. Lo Stato deve punire severamente questi atti ignobili. Nessun essere umano può disporre della vita altrui. Nessuna donna deve avere paura di vivere libera. Se siete vittime, denunciate al Telefono Rosa ed alle istituzioni: abbiamo il dovere di starvi vicine. Proclameremo il lutto cittadino. #nonunadimeno». Il sindaco, l’amministrazione comunale e la comunità di Maletto «sono terrificati per il femminicidio avvenuto a Bronte senza pietà e alla luce del giorno». Lo ha scritto il Comune di Maletto su Facebook aggiungendo: «ci stringiamo ancora increduli intorno ai familiari di Ada Rotini in questo momento di grande dolore». «La catena di odio e sangue non si spezza – scrivono Uil Sicilia e Uil Catania – anzi si allunga ogni giorno di più. E sta soffocando le donne, le loro speranze, la loro vita. Non si sono ancora asciugate le lacrime di rabbia e dolore per Vanessa, uccisa ad Acitrezza e già veniamo travolti da un’altra tragedia, sempre in provincia di Catania. Temiamo un inquietante effetto di emulazione. Chi può e deve intervenire lo faccia adesso, subito. Il nostro appello è rivolto a magistratura e forze dell’ordine, ma soprattutto alla politica perchè è sempre più evidente che il Codice Rosso e le nuove norme antiviolenza non bastano a frenare questo massacro. Non c’è davvero più tempo da perdere».
«I fatti accaduti a Bronte -dice la deputata del gruppo Misto Simona Suriano – sono l’ennesimo segnale inquietante che politica, forze dell’ordine e magistratura non possono ignorare. Reputo che il Codice rosso sia un buon impianto normativo ma che vada migliorato e aggiornato alla luce delle criticità che sono emerse. Non possiamo ancora continuare a piangere e a subire questa piaga immane». E il segretario regionale della Lega, Nino Minardo, lancia una proposta: «L’apertura dell’anno scolastico è alle porte: assieme al gruppo parlamentare della Lega Sicilia all’Ars intendo coinvolgere subito l’assessorato regionale all’Istruzione in un dibattito pubblico per stabilire le forme di nuovi progetti e modelli educativi da proporre nelle nostre scuole. I vendicatori affettivi, i maschi che fanno del culto del possesso, della rabbia e della sopraffazione la loro ragione di vita sono ancora troppi, in tutte le fasce di età: almeno cerchiamo di arginare il fenomeno nelle nuovissime generazioni». Fonte “La Sicilia” del 09-09-2021