«L’aumento del costo dell’energia elettrica sarà un colpo che per molti Comuni del Meridione rischia di essere definitivo. I cittadini pagheranno l’aumento più volte: nella bolletta di casa, nelle tasse sui servizi indispensabili come l’acquedotto che consumano energia elettrica e nell’acquisto di tutti quei beni che si producono con l’energia elettrica. È inutile la pezza posta da Draghi. Se non si inverte la rotta il Meridione rischia di implodere». Sono le parole del sindaco di Randazzo, Francesco Sgroi, che guarda il bilancio del proprio Comune e lancia l’allarme, puntando il dito contro le norme di federalismo fiscale considerate “inadeguate per il sud”. «È così – afferma – Da fiero autonomista lo sottoscrivo. Randazzo in 3 anni ha diminuito il costo dell’energia elettrica perché non è più moroso e paga con tempestività. Ma l’aumento ci costringerà a spendere di più. Le norme del federalismo fiscale ci impongono di spendere ciò che incassiamo ed al Sud è palese come la povertà si trasformi in evasione di ogni tipo di tassa.
Venga lo Stato a riscuotere se ci riesce, altrimenti vuol dire abbandonare i Comuni. Non possono le norme trattare il Sud alla stessa stregua del Nord, dove un’economia più ricca permette la riscossione e servizi efficienti. Se non si passa dal federalismo fiscale a quello solidale i più disagiati rischiano di perdere ogni sostegno». Sgroi è duro anche con i deputati siciliani: «Io questo posso sostenerlo senza timore. Non temo che la politica filo nordista che tira le fila non mi candidi alle elezioni nazionali. E se si continua così per noi sarà la fine». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 14-10-2021