I camperisti della medievale cittadina, insieme ai colleghi del versante nord dell’Etna ed i gestori di strutture ricettive per camper, uniti e mobilitati per contribuire alla redazione di un disegno di legge che modifichi l’anacronistica legge sul turismo siciliano e salvi turisti ed imprenditori da una possibile legge che a loro dire penalizzerebbe alcune fette del “turismo plein air”. Tutte le federazioni e le associazioni siciliane che si occupano di turismo itinerante, infatti, all’interno di un tavolo unico, presenteranno al presidente Musumeci un contributo per la redazione di un nuovo disegno di legge sul turismo. «Dobbiamo farlo – afferma Vito Grasso, vice presidente del Tias (Turismo itinerante amico e solidale) – affinché la legge che la Regione si accinge ad approvare faccia realmente da volàno per il settore, senza penalizzare nessuno dei vari ambiti che caratterizza questo importante settore del turismo». In verità, però, l’idea di proporre a Palermo idee per una legge è scaturita da una videoconferenza di tutti gli operatori del settore promossa dal presidente dell’associazione Tias, dott.ssa Carmela Armeli, all’inizio fortemente preoccupata per cosa stesse accadendo a Palermo. I camperisti, infatti, sono venuti a conoscenza prima di un primo e poi di un secondo disegno di legge che in pratica annullava quello precedente. Entrambi i documenti, a sentire i camperisti, per motivi diversi, penalizzavano il settore. Il primo consentiva ai Comuni di allestire aree di sosta per camper per soli 60 giorni in un anno, mentre il secondo penalizzerebbe i proprietari di campeggi rispetto ai gestori delle aree di sosta.
«Con il vertice in videoconferenza – spiega il presidente del Tias Armeli – abbiamo voluto lanciare un allarme e capire meglio cosa stesse succedendo a Palermo. Ci chiediamo poi: perché tutte le federazioni che avrebbero potuto fornire il loro contributo nella redazione del disegno di legge sono state tenute all’oscuro?». E se contro il primo disegno di legge Assocamp (Associazione nazionale operatori veicoli ricreazionali), Apc (Associazione produttori camper), Promocamp (Associazione imprenditori del turismo all’aria aperta), Acti (Associazione campeggiatori turistici d’Italia), Confedercampeggio e Uca (Unione Club Amici) hanno inviato una lettera al presidente Musumeci ed all’assessore Messina, per il secondo disegno di legge che circola, Assocamping Confesercenti Sicilia e Faita Confcommercio Sicilia hanno scritto alla V Commissione dell’Ars, contestando che le aree di campeggio e le aree attrezzate per camper e roulotte non possono avere lo stesso codice ateco: «Succede – spiega Vito Grasso – che in questo secondo disegno di legge le aree di sosta possono praticamente trasformarsi in camping.
Questo penalizza di gestori dei campeggi che subiscono una concorrenza da chi ha meno doveri in termini di autorizzazioni ed altro. Il disegno di legge va, insieme ad altre cose, opportunamente corretto». Per questo, alla fine della videoconferenza tutte le associazioni, insieme ed in maniera unitaria, hanno deciso di presentare al presidente Musumeci delle loro proposte, per far si che la nuova legge sia realmente volàno di sviluppo senza penalizzare alcuno. «Il nostro compito – conclude Vito Grasso – era di sollevare i problemi e riunire tutti. La conferenza via web è stata utile per cementificare le nostre forze verso un unico obiettivo. Sono certo – conclude – che la Regione siciliana ci ascolterà». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 20-10-2021