Nonostante i tanti giorni trascorsi dall’alluvione che il 25 e 26 ottobre scorsi hanno messo in ginocchio mezza Sicilia, sono ancora tante le “ferite” aperte e che attendono di essere sanate. I danni maggiori sono stati a Randazzo e Maniace. A Randazzo, oltre a varie attività travolte dal fango, tra cui una falegnameria in via Pozzo e un vivaio nella zona nord del paese, danni ingenti sono stati inferti alle tubazioni dell’acquedotto comunale. Per diversi giorni, le ruspe dell’Esercito prima e dei vigili del fuoco poi, hanno lavorato per ripristinare la tubatura e tornare alla normalità. Un primo passo è stato compiuto, ma sono necessari altri lavori per sistemare definitivamente la condotta idrica. Sempre a Randazzo, resta ancora il senso alternato di marcia sul ponte San Giuliano, punto nevralgico della Ss 116 verso i Nebrodi e Capo D’Orlando, ma almeno in tanti non sono costretti a compiere un lungo giro come nei giorni in cui il ponte è stato chiuso. Danni ingenti anche a Maniace, dove intere aziende e strade sono state spazzate via dalle acque. Qui la comunità si sente abbandonata, ma tuttavia, con grande impegno e volontà sia da parte della commissione prefettizia, sia soprattutto degli operai del Comune e dei cittadini, la situazione è leggermente migliorata.
Molte strade sono state ripulite dal fango e tanti cittadini sono riusciti a tornare nelle proprie case. Molte coltivazioni sono state trascinate dalle acque e in tanti aspettano ancora gli aiuti dagli Enti preposti. Meno grave la situazione a Maletto. Ma anche qui, come a Bronte, strade e coltivazioni nei pressi di torrenti o valloni, sono state seriamente danneggiate. Ad Adrano il neo sindaco Fabio Mancuso ha chiesto alla Regione che anche per il suo Comune venga proclamato lo stato di emergenza. Nella delibera con la richiesta vengono elencati diversi danni a strade, strutture e alle coltivazioni ortofrutticole che sono alla base dell’economia di tanti adraniti. E infine le strade, soprattutto quelle provinciali che ancora oggi non sono state ripulite dai detriti portati dall’acqua. Tra queste la Sp 159, tra Bronte e Maletto, che non ha avuto nessun intervento da parte della Città Metropolitana. Luigi Saitta Fonte “La Sicilia” del 17-11-2021