«Qua ci sono tutti i sacrifici di mio padre e di mia mamma e questo era il mio futuro. Sono sicura che questa è la prima e anche l’ultima casa che demoliranno a Maniace». A parlare è Maria Bontempo, unica erede e proprietaria della costruzione abusiva che in queste ore viene demolita a Maniace. A disporre l’abbattimento è stata la Procura Distrettuale di Catania a seguito di sentenze passate in giudicato. Un escavatore ha iniziato l’opera di demolizione, a cui seguirà lo sgombero e conferimento in apposita discarica dei materiali inerti. Il manufatto di circa 150 mq a piano, composto da due elevazioni fuori terra, era stato fabbricato in contrada Petrosino in zona soggetta a vincolo sismico, in cemento armato e in assenza di progetto, di direzione tecnica abilitata e senza la denuncia di inizio lavori al Genio civile. Sul posto, a garantire l’ordine pubblico, sono presenti carabinieri, polizia, Guardia di Finanza, polizia provinciale, municipale e Forestale della Regione Sicilia. Incaricata della demolizione è una ditta confiscata alla mafia, l’attività proseguirà nei prossimi giorni. A garantire la messa in sicurezza delle operazioni di demolizioni sono intervenuti i tecnici dell’Enel.
«La casa è stata costruita nel 1997 – continua la proprietaria – e purtroppo non abbiamo mai avuto la possibilità di potere sanare l’abusivismo. La settimana scorsa ci hanno mandato l’ordinanza di sgombero entro 5 giorni, con la domenica di mezzo, non abbiamo avuto neanche la possibilità di opporci e oggi vedo andare in fumo anni di sacrifici dei miei genitori. Non c’è un euro sporco in quella casa. Tra l’altro, anche se la casa non era abitata, era catastata e da anni ci facevano pagare tassa sui rifiuti, Imu e varie tasse. Non c’è stata delicatezza da parte di nessuno, l’unico che ci è stato vicino è stato il maresciallo della locale Stazione. Spero che chi ha sbagliato paghi, ma oggi hanno fatto morire mio padre per la seconda volta». La Procura di Catania, con il prezioso contributo dei Carabinieri Forestali della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la stessa, prosegue l’attività volta al ripristino del territorio, specie in aree protette, attraverso la demolizione coatta dei fabbricati abusivamente realizzati, a cui si giunge comunque nel caso di mancata ottemperanza dell’ordine di abbattimento. A questo, si aggiunge il mancato controllo dei Comuni, che hanno permesso di costruire queste case. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 03-12-2021