Il Comune di Bronte da inizio alle festività natalizie con un grande gesto di solidarietà. Nella sala del Consiglio comunale, alla presenza del sindaco Pino Firrarello, l’Ufficio solidarietà sociale retto dall’avvocato Francesca Longhitano, su indicazione del primo cittadino, ha consegnato alle associazioni di volontariato che operano nella cittadina ed alle parrocchie ben 450 buoni spesa di 100 euro ciascuno, destinati ai nuclei familiari che, a causa del covid, si trovano in difficoltà economica. La somma che il Comune di Bronte ha potuto mettere a disposizione, ricavata da fondi statali, complessivamente è di 45 mila euro, che il sindaco ha pensato di consegnare alle associazioni ed ai parroci che conoscono bene il territorio affinché li distribuissero a chi realmente ne ha di bisogno. Per questo alla consegna era presente, oltre ai rappresentanti di ben 8 associazioni fra cui l’Unitalsi e la Croce Rossa, anche padre Vincenzo Bonanno. “A completamento di questo anno difficile – ha affermato l’avvocato Longhitano – consegniamo queste buoni spesa che sono spendibili solo per beni di prima necessità e di farmaci”. “Grazie – ha aggiunto padre Bonanno – alla sinergia con il Comune riusciremo a raggiungere chi è realmente indigente”.
Sentito il discorso del sindaco Firrarello: “Durante la mia scorsa sindacatura – ha affermato – ho avuto modo di effettuare una sorta di stima che considero particolarmente reale. Circa il 5% delle famiglie brontesi vivono in reali condizioni di indigenza. Le parrocchie, i caf e le organizzazioni sindacali mi segnalavano spesso questa realtà. E’ vero che il reddito di cittadinanza ha risolto qualche problema, ma ha creato tante ingiustizie venendo alla fine erogato a chi non ne ha diritto o rifiuta ripetutamente il lavoro. Le parrocchie per me sono state sempre la fonte di informazione più certa sul reale livello di povertà delle famiglie. Per questo, appena tornato sindaco, ho ritenuto di dovere coinvolgere i parroci e le associazioni di volontariato per raggiungere realmente le famiglie bisognose”. Poi rivolgendosi alle associazioni ha affermato: “Grazie per quello che fate. Noi siamo al vostro fianco”.
Si potevano dare direttamente ai disoccupati che sono tanti. Tramite il comune