Il sindaco Francesco Sgroi ci riprova. Dopo il mancato finanziamento da parte del Ministero dell’Interno del progetto di circa 600 mila euro per dotare il territorio di un funzionale servizio di videosorveglianza utile a contrastare i fenomeni di criminalità, l’Amministrazione comunale ripresenta un nuovo progetto. «Abbiamo, nostro malgrado, – afferma Sgroi – dovuto accettare il no da parte del Ministero, ma non ci siamo certo arresi. E’ compito di qualsiasi buon amministratore, infatti, percorrere ogni strada utile per garantire ai cittadini la massima sicurezza. Per questo abbiamo cercato di capire le motivazioni del precedente rigetto. E le cause fondamentalmente sono state tre. La prima è il fatto che abbiamo presentato un progetto troppo esoso: 600 mila euro per un Comune di 11 mila abitanti è sembrato a Roma eccessivo, nonostante il parere positivo della Prefettura di Catania. Il secondo motivo è stato il fatto che il Comune si era dichiarato disponibile a compartecipare alle spese per appena il 5%. Il Ministero, invece, tende a finanziare i progetti con una maggiore percentuale di compartecipazione da parte degli Enti locali. Infine al Viminale tendono a preferire quei Comuni dove si verificano un maggiore numero di reati. Nel progetto che abbiamo ripresentato invece – continua – il costo complessivo è di 250 mila euro, meno della metà del precedente ma comunque in grado di farci installare delle telecamere di sicurezza nei luoghi nevralgici del territorio, con una compartecipazione non più del 5 ma del 25%. Questo è tutto quello che potevamo fare. Sul terzo problema, ovvero il numero dei reati commessi, ovviamente nessuno di noi può incidere».
E qui ritorna prepotentemente la necessita da parte di tutti i cittadini denunciare ogni volta subiscono un furto o un danneggiamento. Le telecamere sono importanti sia in centro, sia nelle campagne dove ogni tanto si verificano furti e danneggiamenti sotto la lente di ingrandimento anche delle associazioni antimafia. Nel settembre scorso, poi, si è verificato un tentativo di furto in ben due gioiellerie del centro, senza considerare i ripetuti furti ed i danneggiamenti che si sono verificati fuori dal centro abitato dove spesso le recinzioni vengono tagliate o divelte. Lo scorso anno, inoltre, si sono verificati ripetuti e strani casi di furti di alberi di ulivo messi da poco a dimora e tutti ricordano come stranamente, più o meno sempre nella stessa zona, due rustici negli anni passati sono andati inspiegabilmente in fiamme a causa di incendi di chiara matrice dolosa. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 14-12-2021