«I tempi sono maturi. La metropolitana non può fermarsi ad Adrano, dobbiamo farla arrivare a Bronte ed a Randazzo». È la richiesta che, senza fronzoli e giri di parole, il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, ha rivolto all’ing. Salvatore Fiore, direttore della Ferrovia Circumetnea e fra i principali artefici dello sviluppo della Circumetnea, che negli ultimi anni ha già inaugurato alcune tratte della metropolitana di Catania, fra cui la Borgo – Nesima e punta non solo a raggiungere l’aeroporto, ma a collegare con una nuova ferrovia, con le caratteristiche di una metropolitana, i Comuni del versante ovest del Vulcano da Misterbianco fino a Adrano. Secondo gli attuali programmi, infatti, la nuova Circumetnea dovrebbe essere veloce ed a scartamento ordinario fino ad Adrano, per poi continuare ad “arrampicarsi” fino a Bronte con l’attuale linea. Per Firrarello, però, la linea “veloce” potrebbe tranquillamente essere prolungata fino a Bronte e Randazzo. Così il sindaco ha convocato un vertice in Comune, invitando l’ingegnere Fiore, giunto con l’ingegnere Salvatore Bascetta. Presenti anche il consigliere Nunzio Castiglione, l’ing. Salvatore Caudullo, il geometra Nino Saitta, l’avvocato Antonella Cordaro e Pippo Pecorino.
«Fino a qualche anno fa – ha subito affermato Firrarello – vedevo la Fce soltanto come il trenino della tradizione guardato con affetto. I pendolari che da Bronte si spostavano fino a Catania, infatti, preferivano e continuano a scegliere l’auto. Con l’attuazione dei vari step di sviluppo che la Circumetnea ha registrato, mi sono reso conto che sta diventando un vettore di trasporto importante. I Comuni che in futuro saranno raggiunti da un servizio di metropolitana veloce, infatti, otterranno notevoli benefici perché potranno comodamente in treno raggiungere l’aeroporto di Catania o il porto. Ma non solo –continua Firrarello – una ferrovia veloce darà un contributo sostanziale alla sostenibilità del traffico, favorirà il processo di disurbanizzazione migliorando la qualità della vita con la creazione di nuove infrastrutture e di luoghi più vivibili. Valorizzerà l’intero comprensorio etneo, insomma, creando nuove opportunità di sviluppo economico, contribuendo al potenziamento e alla competitività dei settori trainanti dell’economia locale. Verrà valorizzato anche il patrimonio naturale e culturale favorendo così gli afflussi turistici, senza considerare il contributo significativo al miglioramento della qualità dell’ambiente. Con una ferrovia efficiente in pochi continueranno ad utilizzare l’auto. Mi chiedo quindi – ha concluso – perché non far arrivare la metropolitana a Bronte ed a Randazzo».
«Noi abbiamo già redatto uno studio di fattibilità –ha affermato l’ingegnere Fiore – questo poi è il momento ideale per programmare la realizzazione di quelle infrastrutture utili allo sviluppo del territorio. La Fce non si sottrae certamente al ruolo di principale vettore di trasporto. Abbiamo già previsto la realizzazione di una linea ferroviaria con caratteristiche di metropolitana, lunga complessivamente 44.4 km, per collegare l’aeroporto con la città di Catania e tutti i principali centri del versante sud-occidentale della fascia pedemontana etnea (Misterbianco, Belpasso, Paternò, S Maria di Licodia, Biancavilla e Adrano). L’idea di continuare è sicuramente vincente e garantirebbe validi servizi al territorio da più punti di vista». È chiaro che il progetto, però, va sostenuto dal territorio e condiviso a livello sovracomunale, affinché venga inserito nei programmi di finanziamento e sviluppo. E Firrarello ha raccolto la sfida. «Per noi –ha concluso – è importante. Sappiamo che il trasporto su rotaia con il tempo diventerà il veicolo pubblico privilegiato nella mobilità locale. Dobbiamo far sì che la metropolitana, oggi progettata fino ad Adrano, raggiunga anche Bronte». Fonte “La Sicilia” del 22-12-2021