Comanda l’incertezza. Alle difficoltà derivanti dalla presenza del covid nei Comuni del versante nord dell’Etna, si aggiunge l’inquietudine di non sapere se è meglio per i propri figli che vadano in classe per fare tesoro delle lezioni in presenza o la didattica a distanza per evitare il possibile contagio con il virus. Alle raccomandazioni quasi ostinate del Governo sulla necessità di tornare presto in classe, infatti, segue un atteggiamento prudente dei sindaci, che hanno deciso di evitare l’ingresso negli istituti scolastici fino a lunedì. Bronte ha deciso di far fare a tutti gli istituti un’approfondita sanificazione. Randazzo ha preferito impedire le lezioni in presenza, con i presidi che hanno deciso di fare la Dad. I genitori di entrambi i Comuni hanno plaudito le decisioni. Ma tutti si chiedono: cosa accadrà lunedì? Le classi, poi, sono sicure? «Io – spiega il sindaco di Randazzo Francesco Sgroi –ho sospeso le lezioni in presenza perché la legge da al sindaco il potere di manovra quando ravvisa un pericolo per l’incolumità pubblica. E il pericolo è derivato dal fatto che noi non riceviamo dati certi sul reale numero di contagiati, li riceviamo con giorni di ritardo. Inoltre non si è potuto procedere alla già programmata campagna di screening sulla popolazione scolastica per carenza di tamponi. Di fronte all’incertezza meglio essere prudenti. Cosa accadrà lunedì? Per fortuna l’indice del contagio è in discesa. Il 9 gennaio erano 124, in costante discesa rispetto ai 182 di giorno 3. Se il trend dovesse essere confermato e bene tornare in classe, altrimenti vedremo cosa fare».
Il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, guarda la situazione in tutta la Sicilia e ci dice: «Secondo me per limitare i contagi bisognerebbe fare un lockdown di 15 giorni in tutta la Sicilia. Ma è una scelta che deve fare il Governo, io posso fare quello che è concesso ad un sindaco. E come sindaco ho potuto sanificare le classi. Vedremo cosa accadrà in questi giorni». Firrarello però è preoccupato anche per l’intasamento negli ospedali. «I problemi sono tanti – spiega – Con la diffusione del virus c’è il rischio dell’intasamento negli ospedali. Concordo con il prof. Cacopardo quando dice che bisogna pensare a una struttura unica Covid multi specialistica. Bisogna individuare un luogo dove vengano ricoverati i pazienti provenienti da altri reparti positivi ma non gravi». E i presidi cosa dicono? «Noi – afferma Rita Pagano, dirigente del Circolo didattico di Randazzo – continueremo a garantire le condizioni di sicurezza delle scuole, come abbiamo fatto negli ultimi due anni, nel rispetto delle norme vigenti». L.S. Fonte “La Sicilia” del 14-01-2021