«E se vaccinassimo gli studenti nelle scuole?». La proposta è dell’avvocato Giuseppe Gullotta dell’associazione Aiace che ha inviato una lettera all’assessore Ruggero Razza, al dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Stefano Suraniti, al commissario covid di Catania, Pino Liberti, e poi “a cascata” anche al direttore generale dell’Asp 3, dott. Maurizio Lanza, al sindaco di Bronte, Pino Firrarello, e ai dirigenti delle Scuole elementari e medie di Bronte, chiedendo la vaccinazione dei ragazzi dai 5 fino agli 11 anni in hub vaccinali nelle scuole. «Vi chiedo – si legge nella missiva – di istituire anche in Sicilia e nella provincia di Catania, gli hub vaccinali nelle scuole. Sarebbe una iniziativa di sicuro successo. Nella scuola elementare Piscicelli del Vomero, a Napoli, dal 12 gennaio c’è la fila per le vaccinazioni. Solo ieri, 246 ragazzi hanno ricevuto la prima dose a scuola, trasformata, per l’occasione, in hub vaccinale. Le scuole, che da sempre dimostrano di avere piena attenzione e disponibilità nei confronti delle esigenze delle famiglie e dei loro territori, sono il luogo ideale per raggiungere questo obiettivo. Molti genitori si sentirebbero più tranquilli di fare il vaccino a scuola mentre i bambini ne sarebbero felici, posto che, considerano la scuola la loro seconda casa. Creiamo allora – conclude Gullotta – giornate di vaccinazione, gradevoli, in un clima familiare, da far vivere ai ragazzi come un gioco fatto con i propri amici».
Idea che ha immaginato anche il commissario Liberti che ieri attraverso un video ha affermato: «C’è un’attività che riguarda le vaccinazioni in ambiente scolastico. Chiedo al dirigente dell’Ufficio scolastico, ma anche ai dirigenti degli Istituti scolastici di contattarci. Se vorranno andremo nelle scuole a vaccinare i ragazzi dopo, ovviamente aver ottenuto il consenso di entrambi i genitori». Intanto nell’hub vaccinale di Bronte si lavora a ritmo sostenuto. Sono diversi i giorni in cui si superano le 500 inoculazioni. Tante vaccinazioni anche a Randazzo, dove si sono verificati anche casi di assembramenti, con la gente che, incurante dei rischi, si accalca per prenotarsi. L. S. Fonte “La Sicilia” del 15-01-2021