Seconda vittima in due giorni a Randazzo. Un incidente sul lavoro è, infatti, costata la vita a Salvatore Franco, sessantenne operaio forestale, conosciuto e stimato da tutti. L’uomo, che da poco tempo era diventato operaio a tempo indeterminato, ieri mattina si era recato come al solito al lavoro tra il vivaio Flascio e il demanio forestale di contrada Zarbata, in territorio di Randazzo. Poco prima delle 11, per cause sconosciute, mentre stava lavorando, è
scivolato cadendo all’indietro e sbattendo violentemente la nuca su delle pietre. Per il poveretto non c’è stato nulla da fare e i tentativi di rianimarlo effettuati prima da alcuni colleghi e poi dal personale del 118 inviato sul posto sono risultati vani. Lo stesso elicottero del 118, fatto decollare da Catania, è arrivato sul luogo dell’incidente: la stessa centrale dell’elisoccorso lo ha fatto rientrare in sede dopo avere appreso che l’uomo era, purtroppo, deceduto.
Sul luogo della disgrazia sono arrivati, invece, i carabinieri della Compagnia di Randazzo, coordinati dal capitano Nicolò Morandi, e un medico legale che ha effettuato una prima ispezione del cadavere. Altri esami saranno eseguiti prima della restituzione della salma alla famiglia. Indagini sono in corso da parte dei carabinieri anche se l’ipotesi dell’incidente sul lavoro è quella che ha preso piede dopo i rilievi effettuati dai militari dell’Arma e dopo avere
ascoltato i colleghi di lavoro del povero Salvatore Franco.
«Esprimiamo rabbia e dolore per il forestale morto in servizio a Randazzo. Piangiamo la vittima, assicuriamo ai familiari ogni sostegno sindacale e legale perché sia fatta piena luce sull’accaduto. E ancora una volta esprimiamo solidarietà a una categoria di lavoratrici e lavoratori troppo spesso penalizzata e offesa per ignoranza o malafede». Lo affermano i segretari generali di Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uila Sicilia, Adolfo Scotti, Tonino Russo e Nino Marino, che aggiungono: «Siamo certi che le autorità competenti faranno chiarezza in merito all’episodio. Abbiamo oggi un motivo in più per rivendicare sicurezza sul lavoro, spesso negata nella nostra regione da scellerate carenze negli organi incaricati della prevenzione. Al forestale morto a Randazzo intitoleremo idealmente la nostra azione di protesta che da lunedì 24 ci vedrà impegnati con un presidio permanente dinanzi all’Ars per sollecitare rispetto, dignità, certezze, valorizzazione professionale delle lavoratrici e dei lavoratori del settore». LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 19-01-2021