Torna il rischio chiusura al Pte di Randazzo, che deve fare i conti con l’assenza di medici dell’emergenza. Nei turni di febbraio, infatti, in 7-8 occasioni i medici in raddoppio dovranno coprire l’assenza dei colleghi sull’ambulanza del 118 di Bronte e questo potrebbe portare a carenze, ma andiamo con ordine. Il Pte di Randazzo, sito nei locali dell’ex ospedale, conta attualmente in servizio un numero di medici necessari a garantire la presenza di due medici contemporaneamente, in modo che uno esca con l’ambulanza del 118, in caso di chiamata, e l’altro resti di presidio al Pte, per curare le persone che hanno necessità di piccoli interventi. Ora, con la situazione attuale, in alcuni turni, resterà in servizio solo il medico per l’ambulanza, che non potrà garantire le prestazioni del Pte, inoltre quest’ultimo non potrà essere aperto, perché manca pure l’infermiere, da tempo tolto sempre nel nome del risparmio e l’unico in servizio, in caso di chiamata, deve uscire con l’ambulanza del 118. Una situazione precaria, per la quale l’Asp ha assicurato che nei turni in cui il Pte è chiuso, farà in modo che di giorno il servizio sia coperto dai medici del Ppi (Punto di primo intervento), ospitato nella stessa struttura, e nelle ore serali, della Guardia medica, che ultimamente, ogni tanto, ha avuto lo stesso problema di personale, e qualche volta è pure rimasta chiusa per mancanza di personale.
Queste scelte, come ampiamente scritto, sono state fatte dalla direzione dell’Asp che, per evitare la mancanza di medici sulle ambulanze del 118, che comporterebbe un maggiore rischio per i pazienti e anche maggior lavoro per gli ospedali, ha deciso di utilizzare i medici del Pte definiti a “medio impatto” tra cui Randazzo, Grammichele, Ramacca e Mineo, per le ambulanze del 118 che in questo momento hanno una cronica carenza di personale. Solo una maggiore organizzazione e anche dei cambiamenti normativi, ormai necessari, possono cambiare la situazione. I medici mancano perché, oltre alla mancanza di corsi per l’abilitazione all’emergenza, in tanti scelgono di fare straordinario nei vari pronto soccorso, in cui un’ora di straordinario viene pagata anche 90 euro l’ora, più di quanto viene corrisposto per i turni nelle ambulanze. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 02-02-2022