Un bando ad hoc per lo sport, specialmente al sud, dove spesso lo sport si pratica in strutture fatiscenti e molto vecchie. Il bando “Sport e Periferie 2020” era una occasione per avere sostanziosi contributi a fondo perduto. Fino a 700 mila euro utilizzabili per sistemare strutture sportive. Molti i progetti presentati con l’assegnazione che prevedeva circa l’80% dei fondi assegnati ai paesi del centro sud. In zona pochi i soldi arrivati. Tra i progetti approvati uno relativo a campi da tennis a Randazzo, realizzato dalla “Randazzo Sikula Tennis”. Dei privati che potevano partecipare al bando, avendo in possesso, o in comodato d’uso una struttura sportiva. Valanghe di esclusioni, invece nella nostra zona. A partire da Adrano e Linguaglossa che sono stati inseriti in graduatoria, ma che non sono rientrati fra i progetti finanziabili. Una esclusione non dipendente dai Comuni, ma solo dal punteggio relativamente più basso rispetto ad altri Comuni. Poi le esclusioni dolorose, quelle che non sono state ammesse per errori nella pratica o mancanza di documentazione. Tra questi il progetto del comune di Paternò, un altro presentato dalla QZ Srl sempre a Paternò, quello di Nicolosi, dell’associazione Emmaus a Bronte, a Linguaglossa quello dell’associazione sportiva Don Bosco e infine San Teodoro nel Messinese.
Una sfilza di Comuni esclusi per l’errore di qualcuno, che pagheremo tutti. Infine i progetti del Comune di Troina, di Ragalna e della Fitness Planet di Bronte, esclusi perché hanno presentato progetti non conformi al bando. Esclusioni amare, che lasciano l’amaro in bocca, ed ennesima occasione sprecata per molti Comuni del Sud.