«Ma dove vanno a finire i fondi che i Comuni ricavano dalle multe effettuate con gli autovelox nelle strade statali?». A porre l’interrogativo sono due avvocati. Si tratta di Giuseppe Gullotta e Andrea Carmanello dell’associazione Aiace che, senza tanti giri di parole, hanno puntato i riflettori sugli autovelox che recentemente sono stati posti sulla Ss 284: «I cittadini automobilisti – scrivono i due avvocati in una lettera – sulla strada statale 284, fino ad oggi, hanno dovuto sopportare esclusivamente i costi delle multe provenienti dagli autovelox e la spazzatura nelle aree di sosta. Che fine hanno fatto gli impegni presi da parte dei Comuni interessati – dinnanzi al prefetto di Catania protempore – di aumentare l’illuminazione stradale, aumentare le barriere stradali, rettificare i tracciati degli svincoli per renderli più sicuri, sensibilizzare le famiglie, scuole, associazioni e parrocchie sui temi della sicurezza stradale?». Impegni su cui i due legali sono certi, perché ampiamenti raccontati dai media ed anche dal nostro giornale il 6 novembre del 2019.
«Tutti i cittadini – continuano i due avvocati – ma soprattutto coloro i quali pagano le multe da autovelox, hanno il diritto ad ottenere sicurezza stradale, non soltanto contravvenzioni». Gullotta e Carmanello annunciano anche azioni. Intendono capire se i Comuni reinvestono i proventi in servizi per le strade e la viabilità, oppure come si usa dire in gergo “fanno solo cassa”. «A partire da quest’anno – infatti spiegano – porteremo avanti un’azione di trasparenza. Verificheremo se tutti i Comuni interessati dagli autovelox fino ad oggi (Misterbianco, Paternò, Biancavilla, Adrano), destinano nel loro bilancio di previsione i soldi delle multe (da autovelox) secondo quanto stabilito dalle leggi. Abbiamo il diritto di sapere come vengono spesi i nostri soldi. Qualora da queste verifiche dovessimo riscontrare che i soldi delle multe non sono destinati secondo quanto stabilito dalle normative, faremo una segnalazione scritta alla Corte dei Conti, affinché siano assunte le sanzioni più opportune». Ma a tal proposito, la legge cosa prevede? L’avvocato Gullotta ci mostra il parere n. 85 che la Corte dei Conti ha emesso il 25 giugno 2020. Il titolo è calzante. “Destinazione – si legge – dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie per le violazioni previste dal codice della strada”.
Il parere sottolinea come l’articolo 208 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, preveda un parziale vincolo di destinazione per i proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie spettanti agli enti territoriali per le violazioni previste dallo stesso codice. In particolare specifica che una quota pari al 50% dei proventi è destinata ad attività come interventi di ammodernamento e manutenzione della segnaletica, miglioramento della sicurezza stradale, installazione o ammodernamento delle barriere e sistemazione del manto stradale delle medesime strade. «Di certo – aggiunge Gullotta – il 50% delle risorse provenienti dalle multe con l’autovelox va reinvestito in sicurezza stradale a vantaggio degli automobilisti. Vedremo. Per adesso sulla Ss 284 abbiamo guard rail vetusti e tanta spazzatura».