«Ritirata in autotutela da parte del Parco dell’Etna l’autorizzazione per l’ingresso motorizzato in Zona A per fini turistici rilasciata ai Comuni di Bronte e Maletto». Ad annunciarlo con una nota sono le associazioni ambientaliste Lipu, Wwf, Cai, Ente Fauna Siciliana, Legambiente Catania e le associazioni Di Guide Assoguide, Lagap e Federescursionismo, che avevano presentato ricorso al Tar di Catania contro l’autorizzazione rilasciata dal Parco dell’Etna ai Comuni di Bronte e Maletto per l’ingresso di mezzi motorizzati per fini turistici nelle Zone A e B del Parco dell’Etna. «Si è evitata – scrivono Giuseppe Rannisi della Lipu, Vita Raiti del Wwf, Giuseppe Riggio del Cai, Giuseppe Maltese e Viola Sorbello della Legambiente, Dario Teri di Federescursionismo Sicilia, Claudio Scaletta di Assoguide, Agatino Reitano della Lagap Presidio Etna/Sicilia orientale e dell’Ente Fauna Siciliana – quella che a parere delle scriventi associazioni avrebbe costituito una grave violazione delle normative di tutela, nonché una lesione dell’immagine stessa del Parco che, ricordiamolo, è entrato a far parte del patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’Unesco sin dal 2013. Le sottoscritte Associazioni, rilevando che nello stesso atto di revoca autorizzazione viene contestualmente aperta una procedura di concertazione con altri Enti e con Associazioni direttamente interessati e coinvolti, rimangono sin da ora disponibili a valutare soluzioni e progetti che verranno presentati, fermo restando il pieno rispetto delle norme vigenti il che è certamente obiettivo di quanti hanno a cuore la salvaguardia della naturalità del Parco come è nelle finalità istitutive di riferimento».
Poi le associazioni si rivolgono direttamente all’Ente dell’Area protetta affinché in futuro rispetti i principi istitutivi del Parco: «Chiediamo adesso al Parco – infatti si continua a leggere nella nota – che avvii una politica di tutela naturalistica del suo territorio, impegnandosi a raggiungere le finalità istitutive che nel 1981 prima e nel 1987 hanno portato la Regione Siciliana a decretarlo Parco Naturale regionale, la cui fruizione deve essere fatta sempre nel pieno rispetto delle valenze naturalistiche in esso presenti. Riteniamo infine di dover, ancora una volta, sottolineare che laddove i Parchi naturali funzionano in quanto vengono rispettate le regole, essi sono ritenuti non soltanto uno strumento di tutela del patrimonio naturale, ma anche un veicolo per la valorizzazione delle comunità e delle economie locali». Fonte “La Sicilia” del 09-04-2022