Si torna a sparare a Maniace e a distanza di 11 giorni dal grave episodio di cronaca che ha portato all’arresto di Massimo Pirriatore, 45enne del luogo, accusato di avere esploso dei colpi di pistola contro un 21enne del luogo. Stavolta, da quanto appreso, i colpi sparati sono stati due, esplosi da un giovane del luogo contro lo zio e dopo averlo speronato con l’auto nei pressi di un chiosco di via Porticelle, in contrada La Piana, lunedì pomeriggio intorno alle 15,30. L’uomo, a bordo della sua auto, è riuscito a fuggire, raggiungere la locale caserma dei carabinieri e chiedere aiuto. Tra i due, sembra ci siano state delle precedenti discussioni che, in questa occasione, hanno portato il nipote a compiere il grave gesto contro il familiare. Una situazione che appesantisce il clima in un paese già molto provato per i fatti accaduti negli ultimi tempi, che hanno marchiato una comunità composta in gran parte da bravi cittadini e lavoratori e che sicuramente non merita ciò. Soprattutto poco dopo la visita del prefetto, avvenuta lo scorso 20 aprile e che sembrava avesse completamente riabilitato il paese, dopo lo scioglimento del Comune avvenuto nel 2020.
Il prossimo 12 giugno peraltro si dovrebbe tornare al voto. Invece, proprio l’indomani di quella visita, il primo grave episodio a cui ora è seguito quest’altro. I carabinieri della locale stazione, coadiuvati da quelli della Compagnia di Randazzo, agli ordini del capitano Nicolò Morandi, si sono subito mossi e, forse, anche questa volta è già stato effettuato un fermo. La paura, in vista delle elezioni, è che si crei nella comunità un clima di “guerra” che non aiuterà di certo chi è impegnato a fare rinascere un paese duramente provato, che ha bisogno di tornare il più presto possibile alla normalità. R. P Fonte “La Sicilia” del 04-05-2022