Ci sono anche due lanciamissili nella disponibilità del clan Sangani che nella zona di Randazzo ha imposto per anni regole e il controllo del territorio. «La prova dell’esistenza e della operatività dell’associazione mafiosa –ricostruisce il Gip di Catania Daniela Monaco Crea – si ricava dall’analisi dei reati contestati di estorsione e in materia di armi dai quali emerge l’esistenza di un vero e proprio arsenale nella disponibilità del clan, che evidentemente lo deteneva proprio per essere in grado, se ce ne fosse stata la necessità, di realizzare le attività illecite in cui era specializzato». Nelle dichiarazioni acquisite e messe ali atti si fa così riferimento a una donna che per conto del clan «ha trasportato personalmente le altre armi a Randazzo (i due lanciamissili e altro) circa venti giorni fa, allorché Salvatore Sangani iniziò a organizzarsi per commettere gli allentati…» «Naturalmente si tratta di armi che provengono dall’organizzazione Laudani alla quale è ancora affiliato il gruppo di Randazzo…». L’inchiesta “Terra bruciata”, che ha portato all’arresto di 21 persone, vede indagati anche il sindaco Francesco Giovanni Emanuele Sgroi, il presidente del Consiglio Carmelo Tindaro Scalisi e l’ex consigliere Marco Crimi Stigliolo per voto di scambio politico mafioso.
ll circolo di Sinistra Italiana “Pippo Fava”- che chiede le dimissioni dei politici coinvolti – esprime la più «seria preoccupazione per quanto sta avvenendo in queste ore a Randazzo. Siamo certi che la giustizia farà il suo corso, accertando o smentendo le responsabilità degli indagati e siamo consapevoli che gli interessati avranno l’opportunità di difendersi nelle sedi opportune, ma crediamo tuttavia che il problema non sia solo giudiziario ma anche politico. Non è infatti politicamente accettabile che una spada di Damocle così pesante gravi sulla testa del nostro Ente e sulla vita di tutta la nostra comunità. Crediamo che chi è stato raggiunto dall’avviso di conclusioni delle indagini per reati così gravi, abbia tutto il diritto di difendersi, ma non in qualità di rappresentante delle tante cittadine e dei tanti cittadini onesti». Francesca Aglieri Fonte “La Sicilia” del 28-10-2022