Il Comune dovrà restituire il 2% delle somme regionali trasferite all’ente con forme di democrazia partecipata. Infatti, la piccola realtà alto-alcantarina non ha utilizzato la cifra di 6.276 euro e quindi dovrà stornarla al mittente. Una situazione che alcuni residenti hanno definito «imbarazzante» poiché commenta qualche domenicense «il Comune è tra quelli poco virtuosi che non sono stati all’altezza hanno di fare i conti con la democrazia partecipativa. In pratica, dalle stanze del palazzo non sono stati in grado di individuare degli strumenti in grado di coinvolgere i concittadini per la scelta di azioni di interessi comuni». Considerato che il Comune versa in condizioni economiche deficitarie, avrebbe potuto usufruire di fondi completamente gratuiti, con un duplice obiettivo: rendere partecipe la comunità e non attingere dalle casse comunali, preservando le risorse interne.
Un’occasione mancata in cui residenti e istituzione, attraverso l’attivazione di un processo partecipativo, avrebbero non solo potuto rafforzare i legami di fiducia e vicinanza, ma nel medesimo rigenerare una parte del territorio comunale. Un’opportunità persa per le municipalità che risultano sanzionate dal dipartimento delle Autonomie locali, che ha richiesto la restituzione dei fondi anche ai Comuni di Letojanni (4.991 euro), Limina (5.866 euro), Pagliara (7.861 euro) e Sant’Alessio (4.489 euro). Alessandra Iraci Tobbi Fonte “La Sicilia” del 03-11-2022