“Aspettando Godot”…la natura ricostruisce un pittoresco paesaggio a fianco al fiume Alcantara e lungo la tratta Alcantara – Randazzo. E se il “capotreno” nella stazione di Gaggi è un albero, percorrendo qualche chilometro, a Motta Camastra, i passeggeri, un gregge che da tempo ormai staziona nei pressi della strada ferrata, dove è stato allestito ad hoc un ovile, “sospeso” tra cielo e terra. Ciò che effettivamente resiste è un caleidoscopio di colori che finisce per offuscare la noncuranza di chi avrebbe dovuto difenderne, anzitempo, non solo la memoria, ma anche e soprattutto, lo slow travel e salvaguardare i centri toccati dai binari. È notizia recente la riattivazione e il conseguente collega – mento turistico della tratta dismessa, grazie ad un finanziamento del Pnrr, in questa prima fase dei lavori, fino a Francavilla, ma è intenzione del Parco Fluviale, presieduto da Renato Fichera, e degli amministratori locali, restituire una seconda vita ad una struttura che è fondamentale per l’area valligiana, e non sarà di certo la natura a mettere il bastone fra le rotaie. In questi giorni, infatti si sta cercando di calendarizzare il definitivo prosieguo dei lavori. «Stanno lavorando e giovedì avremo un incontro con l’ingegnere Giovanni Battista Di Liberto, responsabile dell’Unità territoriale di Catania della Dtp (Direzione territoriale produzione) Pa – afferma il presidente del Parco Fluviale dell’Alcantara, Renato Fichera – non solo per verificare lo stato dei lavori ma, nel medesimo, rivedere il cronoprogramma e la possibilità di attivare la linea fino a Francavilla, al momento».
La tratta Alcantara – Randazzo è il primo embrione di strada a rotaie nella zona alcantarina e, per tale ragione, anche gli attori locali, unitamente agli enti preposti, difendono, da diversi anni, questa rete dal valore sociale e ambientale inestimabile. E se inizialmente fu vista come una “ferita” sul territo – rio, presto, come un progetto per migliorare l’hinterland della verde valle e creare occasioni di business con un nuovo tipo di turismo. «A littorina fui ed è na manna!» commenta un anziano che quasi giornalmente percorre i binari silenziosi, compiendo un viaggio nel viaggio, alla ri – cerca di quell’io, attento e speranzoso, che coniuga il vecchio e il nuovo, con quella naturalezza che supera il piano teorico e augura nuovi scenari operativi. Questo tracciato ferroviario “sa da fare”… non rimane che attendere il ripristino dei vecchi tracciati in ferro all’interno del Parco Fluviale dell’Alcantara e la riqualificazione di talune stazioni sulla linea. D’altronde il treno è il mezzo di trasporto collettivo che più incontra le istanza di una mobilità eco-sostenibile, favorisce un’integrazione strutturale e adeguati livelli di qualità di tutela volti a garantire un presente di sviluppo, senza compromettere il futuro. ALESSANDRA IRACI TOBBI Fonte “La Sicilia” del 27-11-2022