Il pane schizza a 2 euro al kg, i consumatori alzano la voce Da ieri pane più caro a Bronte. Lo ha deciso l’assemblea dei panificatori che ha deciso di aumentare il pane da 1,80 a 2 euro al chilo, fra le proteste delle associazioni dei consumatori, le quali, invece, sostengono che l’aumento sia stato ben più sostanzioso, poiché molti panificatori fino alla settimana scorsa « un chilo di pane lo vendevano appena un euro e 60 centesimi. Al di la di tutto, la decisione ha fatto effetto, perché il pane è un bene di prima necessità. In verità, però, si adegua ad un mondo del commercio ormai quasi senza regole, con i prezzi che in tutti i settori schizzano solo in alto e non sempre in maniera comprensibile. Per questo i panificatori, che rappresentano uno dei tanti anelli della catena, difendono a spada tratta la loro scelta. «Noi panificatori siamo con le spalle al muro – dice il signor Pippo Meli – sono aumentati benzina, energia elettrica e gas. Ma quello che ci ha costretto a aumentare il costo del pane è stato l’improvviso aumento di quasi il 50% del costo della farina, che fino a due mesi fa costava 32 centesimi al chilo, mentre oggi i mugnai ne chiedono dai 52 ai 60 centesimi e ci avvertono che presto la dovremmo pagare non meno di 80». «Come abbiamo organizzato la giornata dello sciopero della pasta, organizzeremo quella del pane – dice Vincenzo Sanfilippo nelle vesti di componente dell’associazione Adoc – chiediamo ai panificatori di rivedere le proprie decisioni. Noi non abbiamo notizie di aumenti di farina ed il frumento costa da tempo 15 centesimi. Per questo investiremo sul problema le istituzioni e poi chiederemo ai consumatori brontesi si astenersi dal comprare il pane».
FONTE “LA SICILIA” del 14/09/2007