Lo fornisce il sindaco, Pino Firrarello: «Ho cercato di capire – spiega – qual è la reale carenza di medici nell’attuale pianta organica. Alla fine ho capito che mancano 26 medici, però bisogna aggiungere i 6 specialisti della Psichiatria chiusa da tempo e inspiegabilmente non riaperta. Per un piccolo ospedale come quello di Bronte un’enormità. Il quadro in ogni reparto è sconfortante. Nel Pronto soccorso mancano 6 medici, in Anestesia ne mancano 2 ed altri 2 medici mancano in Pediatria. L’Ortopedia, un tempo fiore all’occhiello è il reparto con la maggiore carenza: mancano addirittura 7 medici. E l’elenco non è finito: un medico manca nel servizio di Cardiologia, 3 in Ostetricia, 3 nella Lungodegenza infine altri 3 mancano in Medicina. «Continuando così – sostiene Firrarello – l’ospedale soffocherà. I motivi di questa carenza di specialisti sono diversi. Per noi non è più accettabile che negli ospedali cittadini le piante organiche siano in esubero a fronte dei numeri che ho citato a Bronte, come non è più accettabile che nelle Facoltà di Medicina si continui a mantenere il numero chiuso, perché non solo alla fine poi mancano i medici da impiegare negli ospedali di periferia, ma si impedisce ai giovani di intraprendere la carriera che preferiscono». Ma nell’ospedale di Bronte non si soffre solamente per la mancanza di medici. Anche fra il personale infermieristico e fra gli operatori socio-sanitari si registrano defezioni. «Spesso accade – conclude Firrarello –che i già pochi medici di Bronte vengono dirottati a coprire turni in altri ospedali. Non possiamo continuare così. Essendo la mia formazione protesa al dialogo, rifiuto l’idea di ricorrere alla magistratura. Certe volte però ho l’impressione che sia l’unica strada possibile per farci sentire».
E non usa mezzi termini neanche Enza Meli, brontese e segretario generale della Uil di Catania: «La politica faccia appello al proprio orgoglio e affronti un problema che non è più rinviabile –afferma. – Qui non ci sono solo in ballo i turni spesso stressanti per i medici che operano in un ospedale come quello di Bronte, tema comunque per noi importantissimo. È in ballo l’efficienza dei servizi e di conseguenza il diritto alla salute dei cittadini. È la politica che deve risolvere il problema. L’ospedale di Bronte è una risorsa per il territorio, non solo per questa città. Lo abbiamo difeso in questi anni dai tanti, troppi, tentativi di smantellamento. Sempre più evidenti le carenze di infermieri e medici. «Lo diciamo per Bronte, come per il resto della Sicilia: politici e burocratici sbagliano a preoccuparsi solo di edifici, quando lo fanno, e non di personale. Gli scatoloni vuoti non servono a nessuno». Fonte “La Sicilia” del 17-01-2023