E’ stata una grossa falla nella condotta a provocare i disservizi idrici di questi giorni. Che potesse trattarsi di una perdita i tecnici comunali lo hanno sospettato quando sul terreno, dove passava la condotta, è comparsa una pozzanghera. Contemporaneamente i rilevatori hanno evidenziato un minore flusso di acqua verso le vasche di Poggio San Marco, ed allora è scattato l’allarme. Sul posto sono arrivati gli scavatori che piano piano hanno liberato la condotta, che mostrava chiaramente una grossa falla. Da quella condotta passano decine e decine di metri cubi di acqua al secondo a gran velocità. Per questo l’acqua fuoriesce con grande vigoria. Per fortuna però non tutta l’acqua della condotta si perde nel terreno. Una buona parte riesce ad arrivare a destinazione, evitando il totale black out idrico. Le vasche di Poggio San Marco servono la zona bassa del paese da via Umberto in giù dove la diminuzione di acqua è stata sensibile, ma avendo in molti nelle proprie abitazioni le vasche di riserva non si hanno notizie di disagi eccessivi.
Qualche artigiano che utilizza molta acqua è rimasto a secco nei giorni scorsi, ma fino a ieri in realtà l’acqua nei rubinetti delle case di non è mai mancata del tutto. Individuato il guasto e riportata alla luce la condotta, oggi è il giorno in cui dovrebbero iniziare i lavori. Prima però si svolgerà un “briefing” per capire che tipo di intervento effettuare. Si dovrà stabilire se continuare a scavare per riportare alla luce l’intera condotta o limitarsi a sistemare la parte sulla falla. Di certo quella fra contrada Rinazzo e Poggio San Marco è una condotta particolarmente vecchia e quindi soggetta a perdite. Un po’ come tutte le condotte idriche dei Comuni della Sicilia avrebbe bisogno di un radicale intervento di manutenzione per evitare di perdere l’acqua, un bene che ogni giorno che passa è sempre più prezioso, soprattutto d’estate. Intanto rimane l’appello formulato ai cittadini da parte del sindaco, Pino Firrarello, e dall’assessore, Massimo Castiglione, ad utilizzare l’acqua con parsimonia. Fonte “La Sicilia” del 06-02-2023.