Una convenzione dei Comuni che costituiscono l’Area interna “Etna, Nebrodi, Alcantara”, insieme con una Unione dei Comuni, braccio operativo alla strategia d’area individuata dai sindaci. Questo il modello di “governance” individuato dai primi cittadini che hanno partecipato al vertice tenuto a Randazzo. Ospiti del sindaco Francesco Sgroi, hanno partecipato l’assessore del Comune di Bronte, Nunzio Saitta, e i sindaci Katia Ceraldi di Cesarò, Franco Parasiliti di Maniace e Nino Panebianco di Malvagna. I Comuni che fanno parte della Snai (Strategia nazionale per le aree interne) “Etna – Nebrodi – Alcantara”, però sono 13, ovvero Bronte, Randazzo, Castiglione di Sicilia, Maletto e Maniace della provincia di Catania, cui si aggiungono i Comuni di Malvagna, Moio Alcantara, Motta Camastra, Roccella Valdemone, San Teodoro, Cesarò, Francavilla di Sicilia e Santa Domenica Vittoria della provincia di Messina. Le numerose assenze erano giustificate dal fatto che molti Comuni si avviano al voto amministrativo. «Abbiamo dei tempi indicati dalla Regione – ha spiegato il sindaco Sgroi – Abbiamo l’obbligo di individuare la figura giuridica che rappresenti all’Area interna. Dopo una serie di incontri abbiamo capito che, fra le ipotesi possibili, la più percorribile è quella della Convenzione dei 13 Comuni con pari dignità di decisione. Prevedendo però la norma l’affidamento di oneri e responsabilità al Comune capofila della Convenzione, che dovrebbe incamerare nel proprio bilancio i possibili finanziamenti, ed essendo questo difficile e rischioso per qualsiasi Comune, abbiamo pensato di istituire una nuova figura giuridica.
Una unione dei Comuni con l’esclusivo compito di dare attuazione alle direttive impartite della Convenzione dei Comuni, chiamata ad individuare la strategia d’area. Non è possibile al momento istituire una Unione dei Comuni con tutti e 13 Comuni – ha concluso Sgroi – perché alcuni sono già inseriti in unioni e devono svincolarsi». E l’avvocato Antonella Cordaro e il dott. Nunzio Lupo sono al lavoro per mettere su carta le volontà dei sindaci. «Le Aree interne – afferma l’assessore Nunzio Saitta di Bronte – rappresenta un’opportunità per il nostro territorio, ma abbiamo l’obbligo di uscire dalla logica che delinea i confini politici dei Comuni e a ragionare con nell’ottica comprensoriale». «Un progetto politico ambizioso quello delle Aree interne nel quale la mia Amministrazione crede – ha aggiunto l’aggiunto il sindaco Ceraldi – Importante la riunione di ieri, ospitata dal Comune di Randazzo, dove ho offerto la mia disponibilità a seguire l’iter che definirà la forma giuridica dell’Area. Peraltro Cesarò, il cui Consiglio ha già deliberato l’uscita dall’Unione con Maniace e Maletto». «In linea generale siamo d’accordo. – ha spiegato Parasiliti – L’importante che si inizi al meglio per non perdere l’occasione che ci viene fornita con i fondi comunitari. Io ci credo! – conclude – Redigiamo presto lo statuto, eleggiamo gli organismi e partiamo al più presto». Fonte “La Sicilia” del 27-05-2023